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Benq Joybee GP2: il proiettore mini per tutti gli usi che sposa anche iPhone

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benq GP2

Il mondo della proiezione su grande schermo ha introdotto tantissime novità negli ultimi mesi soprattutto con la miniaturizzazione delle componenti e, in alcuni casi, con l’integrazione di sistemi di proiezione anche dentro gli apparecchi che producono le immagini (telefoni, fotocamere, videocamere) o “intorno” agli apparecchi stessi come i modelli che rivestono iPhone e fanno pure da batteria o custodia: si tratta dei cosiddetti pico-proiettori 

Il proiettore di Benq che abbiamo provato fa parte di un altro gruppo, quella dei mini-proiettori partendo dalle dimensioni di un proiettore tradizionale con una buona ottica, riducendo al massimo le dimensioni e integrandolo con una marea di porte e capacità di interazione con sorgenti di qualsiasi tipo, compreso iPhone e iPod attraverso una porta dock standard. Il nostro test mira a verificare se questa soluzione ibrida che abbina prestazioni da proiettore tradizionale a dimensioni compatte e versatilità è un esperimento riuscito.

La confezione
La confezione compatta ed elegante utilizza per gran parte del cartone e l’apertura rivela una serie interessante di sorprese: già sappiamo che il proiettore è di dimensioni ridotte ma Benq è riuscita ad impacchettare in poco spazio una custodia semirigida, il telecomando, il corposo alimentatore esterno e tutta una serie di cavi, connettori e adattatori che vi illustreremo in seguito.

La forma del proiettore in pianta è quadrata con un piacevole aspetto tronco-piramidale e superfici plastiche lucida con un’ottima rifinitura anche nei dettagli. Per una disamina dell’aspetto esterno vi rimandiamo all’ampia galleria che prende in esame diversi particolari e accorgimenti che Benq ha adottato per rendere funzionale al massimo il suo piccolo gioiello.

La tecnologia dietro il proiettore
Per garantire un ottimo compromesso tra durata della “lampada” (che qui non esiste), potenza, bassi consumi e compattezza Benq ha utilizzato la combinazione di 3 LED (con una uscita di 200-300 Lumen) che garantiscono anche un rapido avvio (10 secondi per essere operativi!)  e di un “motore” DLP con un obiettivo che limita al massimo la parte meccanica: troviamo infatti solo la regolazione del fuoco e non ci sono né zoom ne correzione Keystone (l’effetto trapezio) con basculamento dell’obbiettivo visto che questa funzione è sostituita da un corrispondente sistema di correzione digitale che comporta un leggero degrado dell’immagine.

La risoluzione è di 1280×800 pixel (superiore a 1280×720 – 720p) con un rapporto tra i lati un po’ desueto ma con una qualità di proiezione, come vedremo in seguito, di elevato livello.

Le possibilità di collegamento e la lettura archivi
Se c’è un aspetto per cui scegliere un mini-proiettore rispetto ad un pico-proiettore oltre a quello di risoluzione e potenza è sicuramente quello delle possibilità di connessione e qui il Joybee è una vera parata di opportunità: HDMI  e component per dispositivi ad alta risoluzione 

Memoria a bordo di 2 GB, streaming diretto da un computer, lettura di periferiche USB e di schede di memoria SD Card, collegamento composito e infine come ciliegina sulla torta la possibilità di collegare al volo e controllare con il telecomando incluso anche un iPod (di qualsiasi tipo) o un iPhone tramite un ricettacolo con il dock standard.

Come vedremo questa opzione ha alcune limitazioni ma la praticità risultante è notevole.

Un connettore proprietario che vedete nel dettaglio della galleria permette di collegare anche computer con VGA, console con uscita HD component e c’e’ pure un ingresso HDMI in versione mini (ma nella confezione trovate l’opportuno adattatore) a cui abbiamo collegato Mac, iPhone e iPad per sfruttare al meglio le capacità HD con connessione digitale. I cavi sono molto corti anche per ridurre l’ingombro durante il trasporto e visto l’impiego standard questo non sembra un diffetto. L’unica cosa che stona un pò in tutta questa compattezza è l’alimentatore di generose dimensioni e la sua presa di tipo Schuko che in tutta questa compattezza ultraspinta sembra veramente fuori scala. 

Per quanto riguarda la versatilità: abbiamo già detto dei molteplici collegamenti ma bisogna aggiungere che la lettura diretta degli archivi (abbiamo provato con chiavette e hard disk formattati FAT 32 o NTFS)  è ottima e comprende non solo container video (compreso MKW) e audio (compreso FLAC e OGG) più disparati, formati fotografici e bitmap ma anche documenti Office e PDF che possono risiedere su chiavette o schede flash o trasferiti nella memoria centrale (da PC ma non da Mac) e questo rende facilissimo l’uso del proiettore anche senza un computer o uno smartphone o un  tablet collegato.

I comandi a bordo e il telecomando
Accennavamo al telecomando: questo completa la serie di controlli disposti sulla parte superiore del proiettore con un tasto centrale ed una rosa di opzioni tutto intorno con un’interfaccia gradevole e intuitiva. Il telecomando replica parte di queste opzioni e aggiunge nella parte inferiore il comando totale di iPhone e iPod non solo per avanzare o tornare indietro nelle tracce, inserire pausa e play ma anche per navigare nel menu dei dispositivi touch controllandoli a distanza. Sul telecomando manca la selezione della sorgente ma i bottoni sul proiettore assolvono a questa funzione con una grafica accattivante ed autoesplicativa (si vedano le schermate della galleria)

iPhone dal dock o da HDMI?
La comodità di posizionare l’iPhone nel dock del proiettore, alimentarlo da questo e gestirlo dal telecomando ha uno scotto da pagare: il collegamento non avviene, almeno con la versione del firmware che abbiamo provato, sfruttando l’alta risoluzione degli ultimi modelli bensì con un collegamento in videocomposito e questo limita la qualità finale della proiezione se disponete di uno degli ulitimi modelli di Apple. In ogni caso con iPhone 4 e 4, iPod touch 4G e con iPad potete sempre ricorrere al collegamento HDMI con un apposito adattattore e avere accesso alla risoluzione massima possibile, con buoni risultati soprattutto nella proiezione di foto e filmati e con la certezza che anche l’audio sarà trasmesso allo speaker interno o all’ulteriore amplificazione.

Come e dove posizionarlo
Essendo un proiettore di dimensioni ridotte l’uso principale è quello mobile: presentazioni presso clienti, presentazioni in uffici di dimensioni ridotte, attivazione presso il proprio ufficio all’arrivo di un cliente, uso giocoso in casa senza installazione stabile. 

E ovvio che l’accessorio principale di un prodotto del genere è il.. tavolo, o se preferite la vostra scrivania e che necessariamente si tratti di un prodotto a di tipo “short throw”: in pratica se avete una parete che dista un metro dall’estremo del vostro tavolo potete ottenere una diagonale da 41″, a due metri e mezzo la diagonale sarà da 95″. Potete calcolare facilmente tutti i rapporti intermedi e verificare se il proiettore fa al caso vostro visto che, al pari di altri picoproiettori e molti mini proiettori non dispone di uno zoom. Per ridurre le dimensioni non c’e’ una correzione meccanica del trapezio ma viene utilizzata una correzione digitale che porta però a ridurre la risoluzione: meglio quindi perdere un pò di tempo a rendere il proiettore ortogonale alla parete.

Non pensate di appenderlo al soffito perchè non c’e’ la possibilità di proiettare una immagine rovesciata: Benq ha però pensato bene di rendere possibile la collocazione su un cavalletto o un supporto con vite standard.

Visto l’impiego mobile è stata prevista, nelle opzioni del menu attivabile a bordo del GP2 anche la colorazione dei muri che dovremmo poter utilizzare e che funziona come correzione veloce delle dominanti.

Con 200 lumen di potenza vi chiederete se è possibile avere una immagine intelligibile in una stanza non oscurata con condizioni di illuminazione standard diurne: se il vostro obiettivo è fare una dimostrazione per un piccolo gruppo, posizionandolo  ad un metro, un metro e venti dallo schermo o dal muro avrete un buon risultato. Nessun problema ovviamente in stanze semi-oscurate o completamente oscurate. 

Nelle presentazioni in ufficio o nell’uso spot in casa ci viene incontro anche un’altra caratteristica: il relativamente basso livello di rumore: a differenza dei pico proiettori qui serve comunque una ventola ma il livello in DB (abbassabile con la selezione di una modalità risparmio) è perfettamente compatibile con una conversazione di presentazione fatta intorno al tavolo da cui si proietta oppure ad una sessione di gioco o la proiezione occasioanale di un film,

Lo speaker interno ha una potenza limitata ma grazie alla presenza di sia di un ingresso che di una uscita audio (o della compatibilità audio dell’ingresso HDMI) potete usare il proiettore come sistema di pass trough lasciando i 2 Watt alle performance in cui dovete basarvi più sulla velocità dell’allestimento della proiezione più che sulla potenza di uscita.

Prova di visione
Dopo aver parlato di luminosità parliamo di qualità della proiezione che dipende ovviamente dalla fedeltà del colore e dalla presenza o meno di artefatti. Diciamo che sia per saturazione e dettaglio il GP2 è ampiamente al di sopra dei pico proiettori che abbiamo provato personalmente e sopratutto presenta delle alte luci equilibrate e non sparate per compensare il basso livello di lumen come avviene nei pico proiettori questo grazie anche alla possibilità di regolazione del contrasto e della luminositò e alla possibilità di settare 4 diverse temperature colore. I toni degli incarnati hanno un buon equilibrio e c’e’ un buon livello del nero anche se i dettagli sulle ombre risultano leggermente impastati. Non ci sono evidenti cadute di luminosità ai bordi e l’uniformità del colore è molto buona.

Un plus per la mobilità: la batteria
Se volete fare demo all’aperto (magari in ombra) o senza una presa vicina Benq vi offre come accade per alcuni picoproiettori la possibilità di utilizzare una batteria che in questo caso è un accessorio aggiuntivo che viene collocato al disotto dell’unità di proiezione facendo scorrere una slitta che scopre degli opportuni contatti. La batteria si ricarica automaticamente se collegate il GP2 al cavo della corrente e la ricarica piena avviene in 3 ore.

Noi non abbiamo potuto provare questa opzione e non possiamo darvi giudizi diretti sulla durata che dovrebbe andare dalle 2 alle  oltre, più che sufficiente anche per allestire la proiezione anche di un film all’aperto.

E’ da notare che la batteria, che ha un costo aggiuntivo di 99 Euro viene regalata in questi giorni e fino alla fine di Agosto con una offerta speciale in occasione delle Olimpiadi di Londra.

Pro: Elevatissima versatilità, ottima qualità di proiezione, basso rumore della ventola

Contro: speaker interno un pò debole, mancanza di zoom.

Conclusioni: Se un pico-proiettore vi va stretto e offre prestazioni limitate prima di pensare ad un ingombrante e pesante proiettore standard fate un pensiero a questo GP2 di Benq: la sua versatilità lo rende un vero Jolly per qualsiasi situazione e dimensioni e peso permettono il suo trasporto anche in una 24 ore senza problemi. Il prezzo è commisurato alle prestazioni e alla vasta gamma di utilizzazioni.

Prezzo al Pubbilco: 499,00 Euro Iva compresa per il proiettore e 99 Euro Iva compresa per la batteria. Fino alla fine di Agosto 2012 la batteria è inclusa nel prezzo di 499.00.

Sito di riferimento del prodotto: http://www.benq-gp2.it/

La scheda con i dati di riferimento è disponibile su questa pagina del sito Benq.

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