Gli italiani sono ansiosi di farsi incendiare la casa? La domanda sorge spontanea scorrendo la classifica delle migliori scalate tra i prodotti di Amazon dove vediamo al primo e al quarto posto le Pill XL di Dr. Dre, ovvero quelle casse che proprio ieri sono state dichiarate da Apple come pericolose, perché le loro batterie sono soggette a surriscaldamento e combustione, e per questa ragione inserite in una campagna di ritiro. In realtà la risposta non ha risvolti masochistici, ma molto più pratici e venali e risiede nel delta tra costo su Amazon di questo prodotto e la portata del rimborso di Apple, una differenza che ieri era di circa 100 euro.
Già, il genio italico (anche se non solo, visto che in Francia su Amazon accade una cosa molto simile) ha colpito ancora e in moltissimi, considerando che le casse sono passate dalla oltre 50millesima posizione alle 54ª, hanno studiato un modo per recuperare un centinaio di euro in un lampo, approfittando dell’occasione. Del resto, alle condizioni stabilite da Apple e al prezzo di vendita di Amazon, non c’era nulla di più facile: si compra a 200 euro e si va alla cassa della Mela per portarne a casa cento in più.
Come abbiamo spiegato ieri, infatti, Apple fornisce trecento euro per invitare i suoi clienti, quelli acquisiti con l’acquisto di Beats che produceva la cassa, a sbarazzarsi di essa. Basta averne una in casa oppure, come hanno pensato un gran numero di italiani, procurarsene una e il gioco è fatto.
In realtà, forse non tutti hanno capito che non si riceverà denaro contante, ma, come spiega Apple “credito in buoni acquisto” da spendere su Apple Store. Non sarà quindi possibile generare un plusvalore per comprarsi un bel Galaxy S6 o un tablet Acer con l’insperato investimento in un pomeriggio; piuttosto si potrà avere uno sconto di cento euro su qualche prodotto in vendita nei negozi Apple, ma tant’è, la sola idea di guadagnare il 50% con un trucchetto, perfettamente legittimo ma un pochino penoso, diciamo la verità, deve essere stata irresistibile. O forse frutto di una cultura del commercio e dell’affare che gli Italiani conservano da tempi rinascimentali, quando eravamo i più grandi commercianti d’Europa.