Un tribunale in Corea del Sud ha respinto una causa intentata per chiedere il risarcimento da parte di Apple per la vicenda del batterygate: in sostanza, l’accusa ad Apple è quella di aver deliberatamente rallentato le prestazioni dei vecchi iPhone al fine di costringere i clienti ad acquistare nuovi modelli.
A riferire la notizia è il Korea Herald, secondo cui la causa è stata respinta. Il caso era stato portato alla corta da circa 9.800 acquirenti di smartphone coreani che richiedevano un risarcimento complessivo di 2 miliardi di won, circa 1,5 milioni di euro.
La sentenza arriva cinque anni dopo che un gruppo di consumatori ha intentato una causa civile chiedendo danni di 200.000 won (163 dollari) ciascuno. Inizialmente portata da circa 64.000 querelanti, la causa ha affermato che Apple aveva indotto alcuni utenti di iPhone a installare un aggiornamento software che causava un rallentamento delle prestazioni in modo che gli utenti prendessero in considerazione la sostituzione dei loro dispositivi con quelli appena rilasciati.
La vicenda è ormai nota e si riferisce all’introduzione da parte di Apple all’inizio del 2017 di funzionalità di gestione della batteria sui vecchi iPhone, in grado di prevenire arresti imprevisti nei periodi di picco di consumo di energia sui dispositivi con batterie degradate. Queste funzioni di gestione dell’alimentazione limitano la frequenza di picco del processore sui vecchi iPhone solo nel caso in cui la batteria sia in stato non ottimale, con conseguente rallentamenti. Cambiando la batteria i rallentamenti non entravano in funzione.
Le funzionalità di gestione dell’alimentazione non sono state ampiamente pubblicizzate fino alla fine del 2017, portando molti clienti a sentirsi ingannati da Apple. Apple ha negato di aver ingannato gli utenti, ma in seguito ha ammesso di aver rallentato alcuni vecchi iPhone con batterie degradate nei casi di picco nei consumi energetico per evitare arresti imprevisti.
A seguito di una scusa, Apple ha implementato un programma di sostituzione della batteria che ha permesso a tutti i clienti con un iPhone 6, 6s, 7, 6 Plus, 6s Plus, 7 Plus e SE di sostituire le loro batterie a un costo ridotto fino alla fine del 2018. Apple ha anche introdotto migliori funzionalità di monitoraggio della batteria in un successivo aggiornamento di iOS, inclusa la possibilità per gli utenti di disattivare la funzione di gestione dell’alimentazione introdotta in iOS 10.2.1.
La sentenza coreana è in contrasto con cause simili intentate contro Apple in altri paesi. Apple nel 2020 ha accettato di pagare fino a 500 milioni di dollari per risolvere una causa collettiva di lunga data negli Stati Uniti. Apple ha affrontato cause simili in Belgio, Cile, Spagna, Italia e Portogallo.
Ricordiamo che Apple è stata completamente scagionata dalle accuse di obsolescenza programmata, ma multata per non aver comunicato le modifiche alle funzioni di iOS in caso di batteria degradata; in Italia è scattato anche l’obbligo di pubblicare un messaggio informativo sul proprio sito web.