Ricercatori del Karlsruhe Institute of Technology (KIT) sono riusciti a utilizzare mele marce per creare batterie agli ioni di sodio, un metodo che consentirebbe di creare batterie che per loro natura sono già sostenibili, rendendole ancora più eco-sostenibili. L’idea dei ricercatori tedeschi potrebbe essere sfruttata in abbinamento ai meccanismi di stoccaggio e accumulo di energia noti come “grid storage” e forse, in seguito a futuri sviluppi, competere con le celle usate negli accumulatori a ioni di litio per alimentare dispositivi elettronici portatili e veicoli elettrici di fascia bassa.
Le mele mingherline, danneggiate, poco attraenti o semplicemente con colori che non piacciono ai consumatori, sono spesso scartate dopo il raccolto, eliminate per non “infettare” altri frutti e spesso non utilizzate neanche per creare mangimi.
Il team guidato dal Prof. Stefano Passerini e dal Dr. Daniel Bucholz ha trovato un modo per usare le mele scartate disidratandole e sfruttando il 95% del carbonio prodotto dalla degradazione delle materie organiche per creare un elettrodo ad alte prestazioni.
L’anodo di carbonio si caratterizza per capacità di 230 mAh/g e avrebbe mostrato una degradazione limitata anche dopo 1000 cicli di caricamento e scaricamento. La ricerca sembra promettente ma c’è bisogno di ancora qualche anno di approfondimento. In futuro batterie agli ioni di sodio create partendo da mele marce potrebbero essere sfruttate per alimentare auto elettriche o dispositivi dove peso e dimensioni sono meno importanti. Il litio è infatti tre volte più leggero del sodio e quindi più adatto per dispositivi portatili (computer, smartphone, tablet, ecc.).