Differentemente da quanto accaduto fino ad oggi, la batteria di iPhone 6 potrebbe essere costruita completamente da speciali catene di montaggio che non hanno bisogno di essere controllate dall’uomo. E’ Digitimes a sostenere questa ipotesi che, nel caso si rivelasse esatta, lascerebbe intendere che Apple sarà in grado di ridurre la manodopera assegnando gli immensi stabilimenti cinesi dei costruttori partner, oltre che i numerosi operai, per la produzione di altre componenti del futuro iPhone, velocizzandone l’assemblaggio e conseguentemente aumentando le unità disponibili per il lancio.
“Apple ha già automatizzato le linee di produzione di Mac Pro ed iMac. Escluso l’assemblaggio finale, la manodopera non è richiesta per il resto della produzione” si legge nel nuovo rapporto che suggerisce la possibilità per Cupertino di automatizzare non solo la costruzione della batteria di iPhone 6 ma, potenzialmente in futuro, anche di estendere l’automazione per altre componenti e processi di costruzione. Naturalmente con l’automazione Apple non solo velocizzerebbe la produzione del nuovo iPhone, ma permetterebbe di ridurre al minimo, se non evitare totalmente, i difetti di fabbricazione rilevati proprio per la batteria ma in un numero ridotto di casi per iPhone 5s. Ricordiamo invece che un numero più consistente di reclami per difetti di produzione erano stati segnalati al lancio di iPhone 5iPhone 5, con imperfezioni, piccole ammaccature e graffi sullo chassis e sui bordi, poi rapidamente risolti da Apple e Foxconn.
Infine sempre grazie all’automazione Apple potrebbe spostare la produzione delle componenti ovunqune nel mondo, ora saldamente concentrata in Cina e Taiwan grazie al basso costo della manodopera e alla grande presenza di infrastrutture e società IT. Anche se i progetti futuri di Apple possono senz’altro prevedere un grado più alto di automazione, questo nuove report deve essere accolto con cautela. Innanzitutto per la testata: DigiTimes non è una fonte sempre attendibilissima, in secondo luogo gli esempi di automazione riportati per Mac Pro e iMac riguardano prodotti con volumi sensibilmente inferiori rispetto a iPhone. Con una scala ridotta delle operazioni, la produzione può essere più facilmente automatizzata e localizzata ovunque, così come avviene per i Mac Pro costruiti in USA. Più difficile o quasi impossibile invece immaginare di spostare l’intera produzione di iPhone negli States.
Ricordiamo che secondo le ultime anticipazioni la produzione di iPhone 6 sarà avviata entro il secondo trimestre e, se queste immagini si riveleranno esatte, il nuovo dispositivo sarà molto più sottile ed accoglierà un display più grande, probabilmente intorno ai 4,7 pollici.