Per gli appassionati di cinematografia, il British Film Institute ha pubblicato un breve ma interessante video (in lingua inglese) dove spiega la portata rivoluzionaria di Barry Lyndon, film di Stanley Kubrick ambientato nel 1700, rivoluzione dovuta anche alla preparazione tecnica del regista.
La meticolosità di Kubrick e la sua spinta alla perfezione assoluta, oltre alla sua passione per la fotografia, avevano portato il regista a richiedere l’uso di un’ottica Zeiss apposita (costata all’epoca pare circa un milione di dollari e realizzata per la Nasa) con focale 50mm e apertura massima f/0.7, l’unica lente che poteva consentire al regista di riprendere le scene girate in interni a lume di candela.
Kubrick voleva infatti sfruttare il più possibile la luce naturale per conferire alla sua opera uno stile e un look autentico, evitando illuminazione artificiale
Per poter dare ampio respiro ad altre riprese e contestualizzare alcune scene nell’ambiente circostante, Kubrick fece realizzare anche una seconda ottica, uno zoom dedicato, il Cine-Pro T9 24-480mm, capace di un’estensione ai tempi senza precedenti e appositamente realizzato per il film.
L’obbiettivo Zeiss e il Cine-Pro non potevano essere usati su una macchina qualsiasi e Kubrick fece modificare appositamente una Mitchell BNC per poter far uso delle due ottiche. Il risultato ottenuto con Barry Lyndon è un poderoso affresco di un’epoca perfettamente riprodotto dal geniale regista e ancora oggi considerato una dei massimi capolavori del cinema. Qui di seguito il video di BFI.