In occasione della visita negli USA del primo ministro giapponese Shinzo Abe, il Presidente Barack Obama ha ricordato l’influenza del Giappone nella cultura degli Stati Uniti ricordando, tra l’altro, le tante cose amate dai giovani americani: il karate, i manga, gli anime e anche le emoji.
I simboli pittografici in questione sono usati nel Sol Levante fin dalla fine degli anni ’90, apparsi per prima sui telefoni dell’operatore NTT DoCoMo. La parola “emoji” deriva dalla combinazione di “immagine” (e) e “carattere” (moji).
Apple nel 2008 aveva inizialmente reso possibile sfruttare questi caratteri solo sui terminali giapponesi, ma da iOS 5 in poi la funzione è richiamabile di serie indipendentemente dalla lingua usata, richiamando le tastiere internazionali. In OS X, gli Emoji sono apparsi da OS X 10.7 Lion in poi e sono richiamabili dal pannello Caratteri speciali.
Abe ha parlato della Trans Pacific Partnership che dovrebbe creare un mercato di libero scambio tra 12 Paesi con benefici economici e anche sulla sicurezza coprendo “un’area pari al 40% dell’economia mondiale e un terzo del commercio globale”.