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Bando Huawei dagli USA, Trump grazia il colosso cinese per 90 giorni

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Più tempo per permettere a cittadini e società USA di prepararsi al bando Huawei dagli USA oppure un’altra devastante manovra per guadagnare forza nelle trattative in corso tra USA e Cina. A distanza di poche ore dal blocco di Google, e poi anche di quello di Intel, Qualcomm, Broadcom e altri colossi ancora, con un’altra mossa a sorpresa gli Stati Uniti annunciano che il bando Huawei è sospeso per 90 giorni.

Una finestra temporale stabilita per concedere ai cittadini e società statunitensi il tempo per assicurare manutenzione e buon funzionamento dei dispositivi con marchio Huawei e allo stesso tempo per cercare soluzioni alternative. Viene precisato però che il bando Huawei sospeso si intende solo per prodotti e tecnologie già disponibili, mentre rimane effettivo fin da subito per i nuovi prodotti.

Ricordiamo che Donald Trump ha firmato l’ordine esecutivo la scorsa settimana, entrato subito in vigore lunedì 20 maggio con il blocco totale per Huawei degli aggiornamenti e dei servizi Android, delle forniture di chip e processori e altre tecnologie USA fondamentali per smartphone, dispositivi di rete, prodotti e servizi del colosso cinese.

huawei p30 pro prezziHuawei ha rilasciato un breve comunicato in cui rassicurava i suoi clienti, ma nel messaggio rimanevano aperti numerosi interrogativi e dubbi sul destino e sul futuro del colosso cinese. Una multinazionale dalla crescita formidabile prima in Cina e poi rapidamente ovunque nel mondo, che ha superato Apple nel numero di smartphone venduti e che dà parecchio filo da torcere a Samsung, primo costruttore di terminali al mondo.

Per queste ragioni alcuni interpretano il bando Huawei come una mossa estrema per porre fine alla scalata globale del colosso, da sempre vicinissimo al governo cinese. Per le stesse ragioni ora il bando Huawei sospeso, come segnala Repubblica.it, con effetti a decorrere dal 19 agosto (salvo ulteriori nuovi stravolgimenti di scena), è interpretato da alcuni come una mossa per guadagnare forza nelle trattative in corso tra USA e Cina.

Se da qui al 19 agosto Trump e Xi Jinping non troveranno l’accordo vedremo se i piani di Huawei per sistemi operativi proprietari, alternativi a Google e Windows, così come altri processori e tecnologie progettate internamente saranno in grado di sostituire quelli delle società USA. Se invece dalle trattative USA Cina nascerà una pace o una tregua temporanea il bando Huawei potrebbe sparire prima di entrare effettivamente e interamente in vigore. Non sarebbe nemmeno la prima volta: nel 2018 tutto questo si è visto per ZTE, dichiarata deceduta dopo un bando USA e poi resuscitata con un miracoloso accordo USA Cina all’ultimo minuto.

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