Come se non bastassero l’Unione Europea con le sue indagini e le multe, il Dipartimento di Giustizia, l’antitrust Giapponese, una selva di concorrenti che l’accusano di atteggiamenti anticompetitivi e chi più ne ha più ne metta, ora contro Apple si schiera anche Banca Centrale Europea (BCE)
L’organismo finanziario che gestisce l’euro e definisce e attua la politica economica e monetaria dell’UE. ritiene insufficienti le modifiche proposte da Apple relativamente alla gestione della tecnologia NFC, alla base di Apple Pay, chiedendo alla Commissione europea di respingere le modifiche proposte anche in vista dell’Euro Digitale.
La presa di posizione della BCE è l’ultimo atto di una serie di azioni coordinate dagli organismi comunitari che dovrebbero ridurre la posizione di dominanza, presunta, di Apple sul mercato digitale. Ta questi ci sono appunto modifiche al sistema con cui Apple attua transizioni di denaro sfruttando il chip a sfioramento contenuto in tutti gli iPhone.
Due anni addietro la Commissione europea aveva accusato Apple di penalizzare i concorrenti impedendo agli sviluppatori di app-wallet l’accesso alla sua tecnologia tap-to-go. Di qui la richiesta di permettere anche a terzi di sfruttare il Tap-to-Pay accettando in sicurezza pagamenti contactless e pass Apple Pay abilitati NFC.
Le API (integrate in iOS 17.4) e i nuovi controlli che consentono all’utente di impostare come scelta predefinita un’app di pagamento contactless di terze parti, predisposti da Apple non sarebbero però sufficienti secondo la BCE a fondare quegli indispensabili criteri “equi e non discriminatori” che richiede la UE.
In una lettera (PDF),, Pietro Cipollone, membro della Membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea, Cipollone riferisce che Apple continua a mantenere un vantaggio sleale rispetto alle app di pagamento di terze parti per iPhone, perché non offre a terzi completo accesso al Secure Element (un processore usato per funzionalità hardware da Apple Pay) della tecnologia NFC «ma solo – si legge – l’uso dell’Host Card Emulation (HCE). Riteniamo che qesta soluzione comporti una esperienza utente non alla pari con l’esperienza utente offerta da Apple Pay in termini di velocità di autenticazione e transazione».
Per questo l’a BCE valuta la proposta di Apple non soddisfacente per applicare reali «condizioni di parità per le soluzioni di pagamento di terze parti in termini di esperienza per l’utente finale con i pagamenti in-store dagli smartphone iOS. Se gli impegni proposti fossero applicabili a un potenziale euro digitale, non garantirebbero, per sé, pagamenti con l’euro digitale pratici e facili da usare con l’iPhone».
L’Euro Digitale, lo ricordiamo è la proposta di valuta digitale della banca centrale, un equivalente elettronico del contante. Affiancherebbe banconote e monete, offrendo alle persone più scelta su come pagare. Come spiega la UE, che ha avviato alla fine del 2023 la fase sperimentale di questa valuta “Gli importi in euro digitali sarebbero memorizzati in un portafoglio elettronico (wallet), che gli utenti creerebbero presso la propria banca o un intermediario pubblico. Con questo strumento potresti effettuare tutti i consueti pagamenti elettronici (nel negozio vicino a casa, online, a un amico…) tramite telefono o carta, online o offline»
A fronte di questo si comprende che gli smartphone, come quello Apple, avrebbero un ruolo fondamentale. Di qui la presa di posizione della BCE.