Poche le sorprese “di quadro”, diversi i dettagli di grande interesse. Ecco in sintesi, se si vuole parlare dal punto di vista generale, quel che ha rivelato Back to Mac. La maggior parte dei contenuti dell’evento che si è tenuto a Cupertino nella mattinata, ora del Pacifico, di oggi 20 settembre erano infatti stati anticipati ampiamente da vari siti che si occupano di indiscrezioni. Persino l’interno del MacBook Air, ospite d’onore dell’incontro, era stato svelato in anteprima, ma nonostante questo le sorprese non sono mancate, e vanno da un pacchetti iLife con robuste novità a qualche dettaglio, per ora scarno, ma molto gustoso su Mac Os 10.7 Lion.
MAC E MAC OS, APPLE DICE: «NOI ANCORA AL TOP»
L’incontro è iniziato con un intervento di Tim Cook che ha tracciato un bilancio lusinghiero dell’universo che ruota intorno al Mac: «Abbiamo prodotto nell’ultimo anno fiscale 22 miliardi di dollari con 13,7 milioni di Mac, tre volte quelli venduti nel 2005. Solo con il Mac saremmo la 110sima società della Fortune 500. Oggi un computer su 5 negli Usa nei negozi retail è un Mac. Siamo primi in un lunghissimo numero di sondaggi: da 17 anni siamo primi ad esempio nella soddisfazione dei clienti, per Consumer Report siamo primi per customer support, PC word».
ILIFE ’11, TANTE NOVITA’ E IPHOTO E IMOVIE TUTTI NUOVI
Dopo l’immancabile cenno ai negozi, è stata la volta del lancio di iLife ’11. «È la migliore suite digitale nel mondo – ha detto Jobs – ed è una delle ragioni per cui la gente compra un Mac. In iLife abbiamo cambiato molte cose, ma le principali sono in iPhoto che ha una modalità full screen, funzioni Facebook, ed è più facile mandare foto via email, nuova proiezione diapositive e un grande passo avanti nei libri fotografici e b, sia nell’aspetto che nella stampa e in iMovie».
È stato Phil Schiller a dimostrare il nuovo iPhoto ‘11 che spicca per una serie di effetti, tra cui è davvero molto bello oltre che utile il full screen. La funzione Facebook sembra interessante per chi usa intensivamente il social network mentre le funzioni mappe sono state animate così come anche gli album fotografici che mostrano in maniera molto realistica i volumi. C’è una funzione “giostra” per far ruotare i libri con anteprime renderizzate degli album, una simulazione di una sorta di tavolo con aperti i libri stessi e anche una libreria dove si collocano gli album e i progetti che abbiamo in corso.
Il nuovo iMovie è stato introdotto da Randy Ubillos, capo del team di ingegnerizzazione di iMovie dimostra il nuovo iMovie. Ubillos mostra come è facile regolare i livelli audio e applicare effetti audio selezionati usando delle icone che simboleggiano l’effetto audio stesso: «Questo sarà molto divertente per la gente», è il commento dell’uomo Apple. La parte centrale della dimostrazione ha riguardato il simpatico simulatore di trailer, con scritte e transizioni del tutto simile a quelle che siamo abituati a vedere per gli spot promozionali dei film. A disposizione ci sono musiche tipiche dei trailer (registrate anche dalla London Simphony Orchestra) e transizioni che si selezionano per via di icone con un sistema automatico che va a sceglier le immagini e le sequenze più adatte per un certo tipo di effetto. Ad esempio se si sceglie un gruppo, iMovie sceglie un gruppo cercandolo dove c’è un gruppo; poi se si sceglie una scena di “azione” iMovie cerca una sequenza di questo tipo. iMovie è anche in grado di riconoscere i volti. La dimostrazione del montaggio che segue è davvero impressionante. In pratica iMovie automatizza e rende davvero molto facili i montaggi creando intelligentemente il filmato.
Il nuovo iLife è già in spedizione da Apple Store ad un prezzo di 49 euro. La versione singolo utente si accompagna a quella Family Pack che cinque licenze ed è disponibile ad un prezzo di 79€ e al il Mac Box Set che comprende iLife ’11, iWork e Mac OS X v10.6 Snow Leopard è disponibile a €129 incl. IVA. Il family pack del Mac Box Set costa 129 euro.
FACETIME ANCHE PER MAC
Kobs, con il contributo di Schiller, ha introdotto FaceTime per Mac. «Abbiamo 19 milioni di dispositivi con FaceTime e la gente ci chiede di usarlo con il Mac – ha detto Jobs e abbiamo detto sì. Basta selezionare un contatto e si può fare tra vari dispositivi (iPod touch, iPhone 4 e tra Mac)». Il sistema usato è del tutto simile a quello che viene impiegato su iPod touch con registrazione via mail e uso dell’Apple ID. La beta per iniziare ad usarlo da subito è già disponibile a questa pagina
MAC OS 10.7 LION, DA MAC AD IOS E RITORNO
Lobs si è poi occupato di introdurre l’atteso Mac Os 10.7 “Lion” spiegando come la filosofia che sta dietro al nuovo sistema operativo è una sorta diun ritorno da iOS. «Siamo partiti da Mac Os X e siamo andati ad iOS e da iOS torniamo a Mac Os X», ha detto il Ceo. Nel suo giro circolare Mac Os si porta dietro qualche cosa dal sistema operativo del mobile e lascia indietro qualche altra cosa. Quel che non torna è il multitouch con touch screen: «Il touch screen non funziona sui computer, uno schermo di questo tipo non può esere veriticale ma orizzontale. Per questo abbiamo Magic Mouse e Magic Trackpad», ha detto Jobs
Quel che iOS porta in eredità a Lion è il concetto di App Store. «Abbiamo venduto 7 miliardi di applicazioni e questa funzione la porteremo su Mac: download rapido, installazione automatica, applicazioni gratis e a pagamento, updates automatici e programmi che possono essere usati su tutti i Mac personali. Lo store per applicazioni arriverà su Lion (gratis e a pagamento con lo stesso meccanismo che gli sviluppatori conoscono per App Store: 30% ad Apple e 70% allo sviluppatore)»
Lo store delle applicazioni è un’applicazione molto simile ad iTunes con una presentazione molto simile a quella che abbiamo visto con il negozio di musica e applicazioni per iOS. La dimostrazione di Craig Federighi punta a dimostrare come sarà facile scoprire ed installare un programma. Il manager espone le funzioni di full screen; per passare da una funzione full screen ad una visione standard basta una gesture con Magic Mouse.
Lion porta sul desktop anche Launchpad, una funzione di accesso immediato alle app; grazie ad essa basta cliccare l’icona Launchpad nel Dock e le finestre aperte svaniscono, sostituite da una visualizzazione a pieno schermo di tutte le applicazioni che si possono trascinare in una nuova posizione o raggruppare in cartelle.
Mission Control è la seconda funzione dimostrata che serve a dare una visione d’insieme di tutto quello che avviene nel Mac. «Un’unica schermata – come spiega il sito Apple – offre una panoramica delle varie attività in corso, tra cui Exposé, Spaces, Dashboard e applicazioni a tutto schermo. Con un semplice gesto, la Scrivania zooma all’indietro e sei in Mission Control. Le finestre aperte si raggruppano per applicazione, e le app a tutto schermo compaiono come miniature; inoltre ecco la Dashboard e i vari spazi di Spaces, il tutto organizzato in una vista unificata»
Jobs ha poi aggiunto: «Vorrei mostrarvi altro ma ci vuole troppo tempo. Lo dimostrazione avverà progressivamente. Lion arriva in estate, ma lo store delle applicazioni arriverà entro 90 giorni.
MACBOOK AIR, PIU’ LEGGERO, SOTTILE ED ECONOMICO
Nella parte finale Jobs ha lanciato la novità hardware che tutti attendevano. Il nuovo MacBook Air. «Se il Mac incontra iPad che cosa succede (Jobs in realtà dice hooked up, ovvero “se la fanno…” NDR)? Avvio istantaneo, grande batteria, memoria allo stato solido, e molta mobilità. Ed ecco come sarà il nuovo MacBook Air. Un prodotto leggero di soli 1,3 KG, spesso al massimo 1,7 centimetri pollici e al minimo, addiritura, due millimetri, con uno schermo da 1440X900 pixel da 13 pollici, più del 15 pollici dei MacBook Pro. Il processore è un Core 2 duo da 1,86 GHz la scheda grafica la conosciuta Nvida 320m. Niente disco ottico, niente disco fisso magnetico. La durata della batteria è di 7 ore e in stand by arriva a 30 giorni. Le Flash – dice Jobs – che conosciamo bene per la nostra esperienza passata (siamo il più importante utilizzatore al mondo di questo tipo di supporto) sono più veloci nell’avvio, più piccole, più affidabili».
Jobs ha poi introdotto l’attesa versione da 11,6 pollici: schermo da 1366×768 pixel con peso di poco più di un kg e con tutto quello che ha il modello da 13,3 pollici L’autonomia è di 5 ore con gli stessi 30 giorni in stand-by. Il processore è da 1,4 GHz.
Il modello da 11,6 pollici costa 999 euro con 64 GB di disco Flash; la versione con disco da 128GB è invece in vendita a €1.149,00 IVA cui si devono aggiungere altri 100 euro se si vuole un processore da 1,8 GHz.
Il MacBook Air 13 pollici a 1.86 GHz con 2GB di memoria e 128GB di memoria flash è in vendita a partire da un prezzo consigliato di €1.299,00 con un modello da 256GB in vendita a €1.599,00. Quest’ultima versione può essere aggiornata con un processore da 2,1 GHz.
Insomma, l’evento Back to The Mac ha mantenuto le promesse e davvero ha riportato al centro il Mac. MacBook Air e iLife a parte, la maggior parte della curiosità non soddisfatta ruota intorno a Mac Os Lion; davvero pochissimi (forse per non avvantaggiare la concorrenza) i dettagli forniti sulle novità del nuovo sistema operativo. Molta sarà da scoprire e molto ci sarà anche da discutere intorno ad esso nei prossimi mesi.