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Azionisti esortano Apple a supportare le riparazioni fai da te

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Alcuni azionisti hanno chiesto a Apple di “cessare la sua politica anti-riparazioni” per evitare danni alla reputazione aziendale. Nelle richiesta, che è possibile compilare prima dell’assemblea, si sottolinea che Apple rende difficili le riparazioni fai da te, complicando le attività dei riparatori terze parti, scelta in contraddizione con le sue posizioni in materia di questioni ambientali.

A riferire della richiesta è iFixit, sito noto per i puntuali teardown dei vari prodotti della Mela, specializzato nella vendita di parti di ricambio, che da tempo sta portando avanti una battaglia insieme ad alcune associazioni per il diritto alle riparazioni indipendenti, chiedendo che aziende come Apple e altre ancora mettano a disposizioni manuali tecnici, manuali di servizio e parti di ricambio, consentendo anche a privati e piccole realtà indipendenti di effettuare in proprio le riparazioni, senza bisogno di rivolgersi per forza a centri di assistenza autorizzati.

«Apple e John Deere (una delle principali aziende al mondo produttrice di macchine agricole, ndr), principali antagonisti del movimento Right to Repair, potrebbero dover presto spiegare i loro oppressivi programmi di riparazione a un pubblico molto esigente: i loro azionisti», scrive iFixit.

«U.S. PIRG (gruppo che si occupa di questioni come la protezione dei consumatori), in collaborazione con la società di fondi di investimento mutualistici Green Century Funds, ha depositato risoluzioni di cui tenere conto nella deliberazione assembleare, chiedendo sia ad Apple, sia a John Deere, di rendere conto di politiche di “riparazione anti-competitive”. Entrambe le risoluzioni esortano le due aziende a combattere per le riparazioni indipendenti e ignorare il vasto fronte politico che rema contro le leggi sul Right to Repair».

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Nella risoluzione di Green Century per Apple si sottolinea che l’azienda “rischia di perdere la reputazione di leader in campo climatico se non interrompe le sue pratiche anti-riparazione”, chiedendo di invertire la rotta “per mitigare rischi normativi e di reputazione, rafforzando i suoi ambiziosi impegni in materia di ambiente e cambiamenti climatici”.

Green Century ricorda che i rifiuti elettronici sono una delle cause della sempre maggiore crescita dei rifiuti e che entro il 2040 i dispositivi connessi a internet saranno responsabili del 14% di tutte le emissioni di gas serra. «La possibilità di offrire la riparazione dei prodotti è un elemento critico al fine di prolungare la durata dei dispositivi elettronici, evitando lo spreco di risorse e permettendo la riduzione delle emissioni».

«Gli investitori sono estremamente preoccupati per la disonesta combinazione di promozione della sostenibilità ambientale mentre allo stesso tempo si impedisce la riparazioni dei prodotti», scrive Leslie Samuelrich, Presidente di Green Century. “L’azienda rischia di perdere la sua reputazione di leader dei cambiamenti climatici, se non ferma le sue pratiche anti-riparazione”.

Apple ha in passato risposto ad alcune critiche e offre a centri di riparazione indipendenti l’accesso a parti di ricambio originali, strumenti, manuali di riparazione e diagnostica per le riparazioni fuori garanzia. Il programma Independent Repair Provider di Apple è stato lanciato nel 2019 in Europa e in Cina lo scorso anno, e dovrebbe ora essere disponibile in oltre 200 Paesi, pressoché ovunque siano in vendita i prodotti Apple. Tutti i centri di riparazione che aderiscono al programma hanno accesso a training gratuito Apple e alle stesse identiche risorse (parti di ricambio originali, strumenti, manuali di riparazione e diagnostica) utilizzate nei Centri Assistenza Autorizzati Apple (AASP) e negli Apple Store.

L’iniziativa di Cupertino è arrivata dopo diverse campagne e proteste verificatesi in USA, tramite la campagna Right to Repair, che sostiene il diritto degli utenti di poter acquistare parti di ricambio originali e di effettuare personalmente le riparazioni o, in alternativa, di potersi rivolgere presso il centro di riparazioni preferito, che non sia un Apple Store o un centro autorizzato. Ricordiamo che non sono mancate anche delle critiche: secondo la Electronic Frontier Foundation questo programma Apple è non solo oneroso ma anche pericoloso per i riparatori indipendenti.

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