Dopo tanti record in positivo, un record negativo per Apple in fatto di azioni: AAPL ha terminato il primo anno in rosso dal 2008. È Reuters a notare l’evento che è decisamente eccezionale vista l’imperiosa crescita registrata soprattutto grazie al lancio di iPhone e iPad e durata anni, con picchi anche del 25% in un solo anno.
Al termine delle contrattazione di ieri con un fixing a $05,26$, Apple ha registrato dal primo gennaio del 2015, un calo del 4,64%, appesantito soprattutto da quasi -2% registrato nella sola giornata di ieri. Nel corso dei 365 giorni appena terminati, Apple ha però lasciato sul terreno il 21,76% dai massimi che aveva raggiunto ad aprile e il 17,5% dal momento della sua inclusione nell’indice Dow Jones Industrial, il gruppo di aziende che si ritiene rappresentino maggiormente il mercato americano in vari ambiti. Dal punto di vista del valore azionario, Apple ha perso 57 miliardi di dollari, come se un titolo come DuPont, fosse stato totalmente cancellato dal listino. Attualmente AAPL vale 590 milioni di dollari.
Le ragioni del calo del valore di Apple sono note. Principalmente ruotano intorno alla presunta incapacità di Cupertino di ripetere con iPhone 6s le stesse prestazioni che ha messo insieme con iPhone 6, ma a lungo termine sussiste anche il timore di una saturazione del mercato potenziale di iPhone e l’incapacità di Apple di individuare nuovi fattori di crescita, siano essi nuovi mercati (la Cina potrebbe già essere al limite e l’India un osso molto più duro della Cina da attaccare), siano nuovi prodotti con la stessa forza esplosiva che hanno avuto iPhone e, per alcuni anni, iPad, oggi in costante calo di vendite.
Secondo diversi osservatori i nuovi prodotti lanciati nel corso dell’anno, come Apple Watch, Apple TV e iPad Pro, non sarebbero per ora nel medio periodo in grado di muovere in maniera significativa il fatturato colossale di Apple, nonostante le loro vendite da sole, se estrapolate dal bilancio Apple, sarebbero in grado di rendere ragione dell’esistenza di significative aziende quotate in borsa.
Le fonti da cui gli investitori e alcuni analisti prendono le mosse per pronosticare un 2016 difficile per Apple, sono principalmente i partner che forniscono componenti ad Apple e la logistica, questo nonostante altri osservatori e lo stesso Tim Cook abbiano ammonito a non dare eccessivo peso a questi dati perché in alcuni casi sarebbero del tutto insignificanti per interpretare il business Apple nella sua interezza.
È forse per questa ragione che su 49 analisti finanziari che tengono d’occhio AAPL, 41 hanno ancora oggi una valutazione positiva sui corsi azionari di Cupertino con un giudizio “buy”, comprare, e nessuno bolla le azioni della Mela come “sell”, vendere. Le previsioni in media sono di un valore azionario di 145$, quindi con un crescita rispetto ad oggi, del 40%.
Chi ha ragione e chi torto, si comincerà a intravedere a fine gennaio quando Apple presenterà il resoconto al bilancio trimestrale da ottobre a dicembre. Poco dopo, forse in marzo, Apple potrebbe però passare al contrattacco con un aggiornamento di Apple Watch, il lancio di una nuova gamma di MacBook Pro e, soprattutto, l’introduzione di iPhone 6c con display da 4 pollici con il quale Cupertino spera di spingere la migrazione verso i servizi lanciati negli ultimi mesi, come Apple Pay, chi ha ancora un iPhone 4s o iPhone 5 e non ama i grandi schermi.