Più di trenta vittime di stalker puntano il dito contro gli AirTag di Apple e da dicembre dello scorso anno stanno portando avanti una causa collettiva negli USA presso un tribunale californiano.
Secondo l’accusa, per negligenze di Apple gli AirTag sono diventati “una delle tecnologie più pericolose e inquietanti” sfruttate dai molestatori che possono in modo facile ed economico usare i tracker di nascosto per determinare “la localizzazione in tempo reale e rintracciare le vittime”.
Da quando è stata intentata la causa nel 2022 – riferisce il sito Ars Technica – i querelanti sostengono che c’è stata “una esplosione di segnalazioni” affermando che gli AirTag sono spesso usati per stalking, che vi è stato un picco di casi di stalking a livello internazionale e segnalando fino ad aprile 2022 oltre 150 verbali della polizia negli USA dai quali si evince un problema. Recentemente solo nell’area metropolitana di Tulsa (Oklahoma) sono stati segnalati 19 casi di stalker che usavano gli AirTag.
Questa escalation di casi è preoccupante, riferiscono i querelanti, accusando Apple di non avere fatto abbastanza per mitigare i possibili problemi, con stalker che possono portare le loro vittime al tracollo finanziario accollarndi costi ingenti per chiedere ai meccanici di smontare le loro auto per individuare gli AirTag nascosti all’interno, e altre vittime costrette a cambiare città.
Lo stalking, secondo quanto affermano i querelanti, può sfociare in violenza, inclusi casi di omicidio, un problema più grande di quanti molti immaginano, perché i dilemmi delle persone perseguitate sono tipicamente sottostimati.
Molte delle vittime di stalker hanno riferito che non avevano idea di cosa fosse un AirTag fino a quando non hanno scoperto il tracker nascosto da qualche parte per monitorare i loro movimenti. Le parti lese chiedono che Apple sia indicata come responsabile per avere offerto agli stalker la possibilità di sfruttare gli AirTag. Secondo l’accusa, Apple non ha fornito indicazioni alle forze dell’ordine su come tenere conto di violazione di ordini restrittivi degli stalker e di denunce penali.
Tra i suggerimenti per Apple che i querelanti indicano. migliorie nel sistema di avviso che segnala la presenza di un AirTag nelle vicinanze, messaggio che a loro dire non sempre appare sugli iPhone, per fare far capire il potenziale pericolo a chi si trova vicino ad un tracker.
Aggiornamenti di Apple e accordi con Google
Apple in realtà ha modificato più volte il comportamento degli Airtag, lavorando a stretto contatto con vari gruppi dedicati alla salvaguardia della sicurezza e con le forze dell’ordine. Nel febbraio 2022 sono stati annunciati cambiamenti come gli avvisi durante il setup: durante la prima configurazione di AirTag l’utente vedrà un messaggio che dichiara in modo esplicito che AirTag è pensato per ritrovare i propri effetti personali, che l’utilizzo di AirTag per seguire gli spostamenti delle persone senza il loro consenso è un crimine in molte parti del mondo, che AirTag è progettato per essere rilevato dalle vittime, e che le forze dell’ordine possono richiedere informazioni identificative del proprietario dell’AirTag. Chi riceve un avviso di tracciamento indesiderato, può di individuare con precisione la posizione di un AirTag sconosciuto e da iPhone vedere la distanza e la direzione di un AirTag sconosciuto, quando è nel raggio di prossimità.
L’AirTag emette automaticamente un suono per avvisare della sua presenza chiunque si trovi nelle vicinanze e l’iPhone, iPad o iPod touch dell’utente può rilevare che sta seguendo lo stesso percorso, mostrando anche un avviso sul dispositivo dell’utente, che potrà eseguire un’azione direttamente da qui, per esempio riprodurre un suono o usare la funzione “Posizione precisa”, se disponibile.
A maggio di quest’anno Apple e Google hanno presentato congiuntamente una proposta di specifica di settore per contribuire a contrastare l’uso improprio dei dispositivi di localizzazione Bluetooth per il tracciamento indesiderato. Questa specifica, consente a questi dispositivi di supportare il rilevamento e gli avvisi di localizzazione non autorizzata sulle piattaforme iOS e Android.
Eva Galperin, direttrice della sicurezza informatica presso la Electronic Frontier Foundation, sottolinea gli sforzi compiuti da Apple negli ultimi due anni per limitare rischi e abusi con gli AirTag, ma ritiene che Apple avrebbe dovuto fare attenzione prima sul problema ed esprime preoccupazioni anche sulla nuova funzione di iOS 17 che consente di condividere informazioni sulla posizione degli Airtag con più persone.