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Aveva guadagnato milioni con gli iPhone falsi: condannato

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Un cittadino cinese arrivato negli Stati Uniti con un visto studentesco, a maggio di quest’anno sarà condannato definitivamente dopo essersi dichiarato colpevole di associazione a delinquere per il traffico illecito di prodotti contraffatti, inclusi iPhone e iPad, un meccanismo che – riferisce AppleInsider – ha permesso all’uomo di guadagnare oltre 1.1 milioni di dollari.

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha spiegato che Jianhua “Jeff” Li, 43 anni, si è dichiarato colpevole di associazione a delinquere e traffico illecito negli USA di merce fraduilenta, della creazione di false etichette e dall’accusa di contrabbandare prodotti contraffatti.

Li, insieme ai complici Andreina Becerra, Roberto Volpe, Rosario LaMarca e altri ancora, aveva creato una rete di contrabbando sfruttando un’azienda ad hoc, Dream Digitals, che ha operato dal luglio del 2009 fino a febbraio del 2014. In tale ambito, il gruppo ha fatto arrivare oltre 40.000 falsi dispositivi, inclusi iPhone e iPad, negli Stati Uniti. L’uomo a capo dell’organizzazione avrebbe ricavato oltre 1.1 milioni di dollari dalle vendite.

Per bypassare i meccanismi di controllo delle autorità doganali statunitensi, Li e altri membri dell’organizzazione inviavano come oggetti separati i vari componenti dei dispositivi. iPhone e iPad erano inviati con una spedizione, scatole ed etichette varie con una seconda spedizione. Il gruppo assemblava i componenti e li inviava a complici vari negli Stati Uniti. Per occultare ulteriormente i suoi traffici, l’uomo dirottava i fondi su conti in Florida e nel New Jersey. Parte dei proventi era inoltre inviata a “collaboratori” presenti in Italia.

Prodotti Apple contraffatti sequestrati dalla polizia del Maryland nel 2013
Prodotti Apple contraffatti sequestrati dalla polizia del Maryland nel 2013

Le indagini hanno avuto implicazioni intergiurisdizionali e del caso si sono occupate il Seaport Investigations Group di Newark, la Financial Crimes Unit della Bergen County (NJ), l’Europol e la nostra Guardia di Finanza.

I dispositivi non originali erano venduti negli USA mediante inserzioni online. Il ricavato tornava nel nostro paese sfruttando “collaboratori” italiani, avendo cura di spedire sempre meno di 10.000$ per evitare di insospettire le autorità fiscali. Il gruppo ha sfruttato il trucco sin da luglio del 2009 e il loro sistema è andato avanti per anni, fino al 2014. Le autorità hanno intercettato cinque diverse spedizioni, inclusi alcune con finti iPod. La Marca si è dichiarato colpevole per i reati di: vendita di beni contraffatti, organizzazione illegale di operazioni finanziarie, commercializzazione di prodotti di contrabbando. A luglio dello scorso anno l’italiano era stato condannato a 37 mesi di carcere. Lo studente cinese aveva provato a impugnare quanto contestato e sarà condannato definitivamente il 30 maggio.

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