Sembra che la tecnologia HFR High Frame Rate impiegata in Avatar La via dell’acqua abbia mandato in tilt alcuni vecchi proiettori nei cinema in Giappone. Nonostante l’esordio da record con quasi 10 milioni di incasso, il film sequel di Avatar – La via dell’acqua indicato anche come Avatar 2 non è riuscito a conquistare il primo posto in Giappone.
È stato superato da The First Slam Dunk, un film sportivo giapponese animato al computer basato sull’omonima serie manga, ma il mancato successo potrebbe essere stato causato anche dai problemi tecnici rilevati a livello nazionale.
Cosa è successo
Diversi cinema del Giappone infatti sono stati costretti a ridurre la frequenza dei fotogrammi al secondo da 48 fps ai più tradizionali 24 fps perché diversi proiettori datati non erano in grado di reggere la tecnologia High Frame Rate (HFR) utilizzata da James Cameron per il suo ultimo colossal.
Diverse catene cinematografiche come la United Cinemas Co., la Toho Col e la Tokyu Corp. pare abbiano dovuto persino allontanare i clienti dalle sale e rimborsare il biglietto perché non erano in grado di riprodurre la pellicola.
Una tecnologia ancora in fasce: Avatar 2 in HFR
Normalmente le sale dovrebbero sapere quali formati supportano e adeguare le proiezioni di conseguenza, ma la tecnologia HFR è stata usata talmente poco che è comprensibile che si siano verificati errori di questo tipo.
Nel caso di Avatar 2 infatti si può scegliere tra la versione 2D a 48 fps, quella 3D allo stesso framerate e la versione normale a 24 fps. Nei primi due casi i 48 fps vengono impiegati soltanto per le scene di azione, mentre i dialoghi e quelle più lente vengono ridotte a 24 fps duplicando i fotogrammi.
Alcuni di quelli che hanno già visto il film a 48 fps ne sono rimasti contenti, ma la tecnologia rimane controversa. Ci sono stati altri film degni di nota che hanno usato l’HFR, come ad esempio Gemini Man e la trilogia de Lo Hobbit di Ang Lee: quando uscì quest’ultimo (era il 2012) alcuni dicevano che i frame rate elevati funzionavano meglio con il formato 3D in quanto pare aiuti a eliminare l’affaticamento degli occhi e persino la nausea.
Non sempre “di più” vuol dire “migliore”
Questi problemi non si verificano invece nei film proiettati in 2D e i 24 fps conferiscono alla pellicola un aspetto più naturale, senza nessuno di quegli effetti “videogioco / soap opera” che a molte persone non piacciono: tanto più che l’occhio umano percepisce la fluidità delle immagini a 25-30 fps, sicché dai 40 in su la differenza non si nota neppure.