Nvidia – l’azienda statunitense nota per processori grafici per notebook e macchine desktop, moduli e SoC per il mobile computing – non potrà più esportare in Cina chip utilizzati nell’ambito dell’intelligenza artificiale, una mossa che potrebbe bloccare il lavoro di varie aziende cinesi impegnate a vari livelli nell’ambito della tecnologia di riconoscimento delle immagini, ma ostacolare anche le attività commerciali di Nvidia stessa che solo da questo settore prevedeva introiti per 400 milioni di dollari nel trimestre in corso.
Lo riferisce Reuters evidenziando il calo in borsa dopo le restrizioni. Nvidia ha fatto sapere che la messa al bando riguarda i chip A100 e H100, pensati per velocizzare attività di machine learning, una decisione che potrebbe interferire con il completamento dello sviluppo di H100, chip top di gamma di Nvidia annunciato quest’anno.
Il produttore ha riferito che i funzionari governativi hanno spiegato loro che le disposizioni derivano da rischi connessi all’utilizzo dei prodott in qeustione, con funzionalità dirottabili nell’ambito della difesa di tipo militare o altri scopi simili dalla Cina.
La notizia rappresenta una forte escalation nel giro di vite imposto dagli Stati Uniti contro le tecnologie cinesi, con un grado di tensione crescente sul destino di Taiwan, dove i chip di Nvidia e molte altre aziende vengono prodotti (i dirigenti di Apple sono tra quelli che stanno tendendo le dita incrociate).
Nvidia ha riferito di essere in contatto con il governo degli Stati Uniti per cercare di ottenere esenzioni per le attività interne di sviluppo e supporto. Dal 26 agosto l’l’azienda è obbligata a richiedere licenze per esportare nuovi prodotti in Cina e Hong Kong.