L’Authority for Consumers and Markets (ACM) dei Paesi Bassi valuterà la decisione di Apple che ora offre in loco agli sviluppatori di app di incontri la possibilità di sfruttare meccanismi di pagamento in-app in grado di bypassare quelli standard offerti finora su App Store, al fine di valutare se quanto annunciato dalla Mela soddisfi i requisiti stabiliti in una precedente sentenza.
La scorsa settimana Apple ha annunciato che nei Paesi Bassi permetterà l’uso di sistemi di pagamento in-app usando meccanismi di terze parti, alla stregua di quanto già fatto anche in Corea del Sud. La decisione di Apple arriva nell’ambito di quanto deciso a dicembre dall’ACM (Autorità nazionale per la tutela dei consumatori) stabilendo che l’impossibilità di pagare con metodi alternativi nelle app di dating era da considerarsi “abuso di potere di mercato”, minacciando sanzioni fino a 50 milioni di euro a settimana se Apple non dovesse cambiare le sue policy.
Apple ha annunciato i cambiamenti richiesti dall’autorità olandese e quest’ultima ora deve valutare se questi effettivamente soddisfino i requisiti della precedente decisione. L’ACM incontrerà gli sviluppatori di app di dating (da loro è partita la richiesta di modifiche alle policy di Apple) quali quelli di The Match Group (azienda che, tra le altre cose, è proprietaria di Tinder) per assicurarsi che le modifiche affrontino effettivamente le questioni evidenziate in precedenza.
Apple ha deciso di permettere alle app di dating di consentire l’uso di sistemi di pagamenti alternativi ma continuerà a ricavare commissioni sugli acquisti anche se non è al momento chiaro con quale percentuale.
Dal punto di vista dell’esperienza utente, Apple spiega non sarà possibile sfruttare determinare peculiarità dell’app Store, per l’impossibilità di garantire” sicurezza e protezioni per i pagamenti che avvengono all’infuori del sistema di pagamento privato e sicuro dell’App Store”. La Mela “non è direttamente a conoscenza di acquisti effettuati usando metodi di pagamento alternativi, non sarà in grado di fornire assistenza agli utenti per i rimborsi, cronologie di acquisto, gestione abbonamenti e altre problematiche riscontrate con beni digitali e servizi acquistati con questi metodi di acquisto alternativi. “Sarà vostra responsabilità affrontare tali questioni con gli utenti”, spiega Apple agli sviluppatori.
Apple ha già in precedenza fatto sapere di non concordare con la decisione dell’ACM, affermando che è qualcosa che va contro l’interesse dei suoi utenti, ed ha pertanto impugnato la decisione dinanzi ad un tribunale superiore. Nello specifico, la Mela riferisce di essere preoccupata per cambiamenti che “potrebbero compromettere l’esperienza degli utenti”, minacciare la privacy degli utenti e la sicurezza dei loro dati.