Autodesk lancia il cloud per il settore della progettazione civile e del BIM. L’Autodesk Construction Cloud è uno strumento pensato per far funzionare assieme le differenti soluzioni dell’azienda, vale a dire Assemble, BuildingConnected, Bim 360 e PlanGrid. Soprattutto, il desiderio di Autodesk è quello di creare un sistema di collaborazione che permetta di ottimizzare il lavoro da parte dei vari soggetti coinvolti nella progettazione, realizzazione, manutenzione e smaltimento dei progetti edili, e al tempo stesso affermare le soluzioni di Autodeks come la piattaforma di fatto del settore.
Autodesk è una azienda creata nel 1982 che opera nel settore dei servizi software per l’architettura, dell’ingegneria, delle costruzioni, della manifattura, dei media, dell’educazione e dell’intrattenimento, con divisioni che realizzano software molto diversi, da Autocad a 3ds Max e Maya per l’animazione 3D usata negli effetti visivi di film e videogiochi.
Nel settore dell’architettura e dell’ingegneria l’azienda guidata da Andrew Anagnost ha un ruolo e controlla ampi segmenti del mercato che è squisitamente business-to-business: i software delle soluzioni che vanno nel nuovo Autodesk Construction Cloud sono infatti destinati ad essere usati dagli studi di progettazione, dalle imprese edili, dai gestori degli archivi e registri catastali, da altro soggetti parte della rete del settore edilizio.
All’interno della Construction Cloud ci sono tre elementi chiave: “Advanced Technology” è una soluzione software costruita per collegare tra loro l’ufficio centrale, gli uffici periferici e i team sul campo nelle fasi di progettazione e costruzione fino alle operazioni. “Builders Network” è il più grande network di grandi proprietari di immobili (aziende di real estate), progettisti, costruttori e intermediari.
Lo scopo di “Builders Network” è creare un marketplace dove si possono offrire e trovare lavori e posizioni nel settore. Infine, “Predictive Insights” è un sistema di analisi basato su machine learning (utilizza “Construction IQ” che fa analisi di storici di progetti già realizzati) che prende dati prima contenuti in database separati, veri e propri silos, e li analizza in maniera trasversale fornendo delle prospettive per poter ridurre il rischio prevedendo i risultati di determinate linee di azione o modalità progettuali.
Macitynet ha partecipato alla prima giornata di Autodesk University, Connect and Construct Summit che si sta tenendo in queste ore a Las Vegas, nei saloni del centro convegni Sands. All’evento partecipano per la prima volta più di 3mila addetti ai lavori e guidato da Jim Lynch, vicepresidente e General manager di Autodesk Construction Solution.
La strategia dell’azienda non è solo legata al bisogno di innovare per mantenere quote di mercato o conquistarne di nuove nel settore dei servizi software per le costruzioni, ma anche per far entrare nell’era della trasformazione digitale e della collaborazione un settore molto complesso e regolato che paga invece pesanti ritardi legati alla frammentazione delle tipologie di attori partecipanti. E soprattutto che sta subendo il rischio molto grave della mancanza di competenze e talenti nel settore, lo “skill shortage” che colpisce invece uno dei settori più vitali e importanti dell’economia di quasi tutti i paesi, soprattutto in un’era di rapidissima urbanizzazione (più del 70% della popolazione mondiale si sta spostando per vivere nelel città) e di sfide ambientali e climatiche legate al cambiamento delle temperature regionali e in generale al riscaldamento globale.
Attualmente Autodesk è in una posizione centrale in questo mercato, con i suoi sistemi di BIM, Building Information Modelling, cioè il modello di informazioni edilizie, nato negli anni settanta e diventato lo standard di fatto nel settore nonostante non esista un consenso globale sul tipo di informazioni che deve contenere. Nel BIM di Autodesk secondo Lynch sono passati 4 milioni di progetti, 120 milioni di foto e più di 50 milioni di offerte formulate nel marketplace digitale.
Adesso Autodesk sta provedendo a una completa dematerializzazione di tutto il flusso dei documenti necessari per l’edilizia, dalla progettazione allo smaltimento: sono più di 50 i prodotti dell’azienda in questo settore che verranno modificati e aggiornati, realizzando anche app per smartphone, supporto al controllo dei costi e usabilità migliorata.
La cosa che però Autodesk ritierne di saper fare meglio e che sta alla base del lavoro per la realizzazione del Construction Cloud oltre che del cambiamento e miglioramento dei flussi di lavoro è la conoscenza del settore edilizio e i rapporti con grandi contractor e studi di architettura di tutto il pianeta. Tramite questa collaborazione l’azienda è convinta di aver saputo disegnare processi e modalità di utilizzo che diventeranno, secondo Lynch, lo standard dell’Architettura 4.0.