Autodesk in affitto. L’annuncio che cambierà il modello di licensing del popolare programma di CAD è arrivato la scorsa settimana, durante un incontro con gli investitori durante il quale Carl Bass, CEO di Autodesk, ha parlato di “evoluzione” del sistema con cui è possibile fruire dei servizi del software.
Tra le nuove iniziative è prevista la possibilità per gli utenti di affittare parti o tutte le applicazioni che compongono una suite. Stando a quanto dichiarato dall’amministratore delegato la possibilità di affitto non abolirà ad ogni modo la possibilità di acquistare le licenze standard (per uso illimitato). A detta di Bass, la mossa era stata presa in considerazione da tempo e i recenti trend del mercato hanno solo accelerato la scelta. “Ricordiamo che dieci anni fa, abbiamo previsto un servizio di abbonamento; un grande cambiamento all’epoca, che ha fatto ricredere gli scettici”.
“Oggi questo business da miliardi di dollari, rappresenta oltre il 40% del nostro fatturato”. “Abbiamo compreso che alcuni clienti sono disposti ad accettare, alcuni addirittura a volere, questa nuova opportunità” dice ancora Bass. Dettagli specifici sui nuovi piani d’abbonamento non sono stati annunciati: sarà fatto probabilmente il 2 ottobre a San Francisco nel corso di un evento dedicato.
L’adozione da parte di Autodesk del modello “in affitto” per le licenze, fa seguito alla decisione arrivata lo scorso maggio di Adobe che ha annunciato che la sua popolare suite per il DTP e tutte le applicazioni connesse ad essa saranno utilizzabili pagando un canone mensile o annuale. Secondo molti osservatori il passo di Adobe sarà osservato con attenzione da parte di tutti gli sviluppatori per capire se è in grado di fare fronte alle esigenze dei clienti ma anche di generare un flusso costante di fatturato, cosa che i rilasci a pacchetto con i loro aggiornamenti cadenzati non sono in grado di fare. Sotto la lente anche gli effetti più generali del modello in affitto che, in particolare per software costosi e specializzati, potrebbe consentire di raccogliere un maggior numero di utenti, allettati dal ridotto costo di ingresso e dalla prospettiva di poter sospendere l’abbonamento quando non serve più.
