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Auto a guida autonoma, otto leggende metropolitane sfatate

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Le auto a guida autonoma stanno per diventare realtà? Come verranno percepite dalle persone e in che modo potranno essere accettate dal grande pubblico? Lo studio Audi SocAlty – Autonomous Driving on the Road to Social Acceptance risponde a queste e altre domande evidenziando i pareri di 19 esperti di diversi settori, sfatando alcune leggende metropolitane sulla guida autonoma. Ecco le risposte a 8 miti sull’argomento.

Le auto a guida autonoma saranno come tutte le altre, ma senza conducente

Nelle auto elettriche l’aerodinamica è una caratteristica fondamentale, visto che può migliorare sia l’autonomia che il comfort, e per questo è uno degli elementi predominanti quando si parla di design. Così, se l’aspetto esteriore delle automobili non cambierà radicalmente per via dell’automazione, il design degli interni sarà diverso da come lo conosciamo: ci sarà più spazio a disposizione, perché in alcune situazioni il volante, i pedali e il cambio potranno scomparire.

Il comfort dei passeggeri diventerà prioritario e in alcune situazioni i loro sedili potranno anche non essere rivolti nel senso di marcia. Questa maggiore libertà porterà ad avere più possibilità per creare esperienze personalizzate, su misura per gli utenti, che andranno dal lavoro, al relax alla socializzazione.

“La digitalizzazione permette di rendere la mobilità ancora più sicura, più personale e soprattutto più intelligente. L’obiettivo è integrare perfettamente i veicoli nella vita quotidiana dei nostri utenti, creando valore aggiunto e restituendo loro il tempo per le cose che ritengono importanti” spiega Oliver Hoffmann, Membro del Board Audi con responsabilità per lo Sviluppo Tecnico.

Auto a guida autonoma, 8 leggende metropolitane sfatate

Sviluppato il software, le auto a guida autonoma potranno circolare ovunque da subito

Le auto a guida autonoma potranno circolare liberamente nelle strade pubbliche quando il software sarà completamente affidabile e sicuro non solo per le auto stesse, ma anche per l’ambiente circostante. L’aspetto delle città dovrà quindi cambiare in modo incrementale con infrastrutture digitali come i semafori intelligenti e i sensori stradali che creeranno un ecosistema adatto alla mobilità autonoma. In uno scenario ideale, le città si evolveranno, diventeranno più sicure e rilassate, con un flusso di traffico costante e senza congestioni.

Le auto autonome renderanno la guida meno divertente

Molti appassionati temono di diventare passeggeri inattivi e di dover rinunciare per sempre al piacere della guida. In realtà è l’esatto contrario, perché le auto a guida autonoma non cancelleranno il divertimento al volante: nessun costruttore impedirà ai propri clienti di guidare, ma permetterà di scegliere quando cedere il controllo, magari in situazioni noiose come il traffico cittadino o gli incolonnamenti autostradali.

Le auto autonome saranno vulnerabili agli hacker

Il livello di vulnerabilità di un’auto a guida autonoma sarà lo stesso di qualsiasi altra auto, ma ovviamente l’impatto di un attacco hacker può essere potenzialmente più grave. Per questo i costruttori sviluppano costantemente sistemi di protezione contro gli attacchi informatici e ne migliorano i meccanismi sia all’interno del veicolo che all’esterno, nel back-end. Man mano che i veicoli diventeranno sempre più connessi in rete e con l’ambiente circostante, aumenterà l’impegno necessario per aggiornare la sicurezza informatica e mantenerla a un livello elevato.

Le auto autonome hanno bisogno di meno parcheggi

Le auto a guida autonoma non richiederanno meno spazio di parcheggio ma sapranno utilizzarlo in modo più efficiente. Inoltre, va considerato che con la diffusione della mobilità autonoma e condivisa, la densità di veicoli nelle aree metropolitane potrebbe diminuire. Secondo l’Agenzia tedesca per l’ambiente, oggi le auto private vengono guidate in media solo per un’ora al giorno, mentre per tutto il resto del tempo rimangono parcheggiate.

La tecnologia per la guida autonoma è già pronta, mancano le leggi

Sebbene lo sviluppo tecnologico sembri più rapido negli Stati Uniti e in Cina rispetto all’Europa, la Germania ha creato rapidamente un quadro legislativo che mette la sicurezza al primo posto nello sviluppo e nell’introduzione della guida autonoma – tanto che proprio la Germania è considerata un pioniere per gli standard internazionali: qui, infatti, la guida autonoma di livello 3 – in alcune circostanze il guidatore può staccare le mani dal volante e non azionare i pedali – è stata autorizzata già nel 2017.

Dal giugno 2021 i veicoli autonomi di livello 4 e 5 possono circolare nel traffico pubblico, ma all’interno di aree predefinite. Questa legge è il primo passo verso una regolamentazione completa, su cui attualmente si sta lavorando intensamente, sempre tenendo presente che la sicurezza viene prima di tutto.

Auto a guida autonoma, 8 leggende metropolitane sfatate

In casi estremi, i veicoli autonomi dovranno prendere decisioni di vita o di morte

In realtà le auto a guida autonoma non prendono decisioni, ma le prende la persona che programma il software che governa il veicolo. Tutte le ricerche mostrano che le auto commettono molti meno errori rispetto agli esseri umani, visto che non si stancano e non si distraggono. Ciononostante molte persone sono preoccupate circa la capacità di scelta di un’auto autonoma in una situazione pericolosa. Questa domanda è oggetto di discussioni etiche da decenni, come spiegato nel “dilemma del carrello ferroviario”.

Bisogna immaginare un vagone impazzito e la possibilità di deviarlo su un binario laterale dove andrebbe a investire una persona, salvando però la vita ad altre cinque persone che si trovano invece in rotta di collisione sul binario principale. Qual è la soluzione giusta? Scegliere il male minore o non intervenire affatto? Secondo gli esperti il punto centrale è un altro, ovvero che le scelte di un’auto a guida autonoma riflettono quelle di chi ne ha programmato il software. Un veicolo autonomo non interpreta, ma decide in base a quello che gli è stato insegnato. La discussione, quindi, dovrà spostarsi dalla teoria a problematiche più concrete, che riguardano direttamente le aziende: per esempio, responsabilità e valutazione dei rischi.

Le auto a guida autonoma saranno costose, in pochi potranno permettersele

Sviluppare la tecnologia per la guida autonoma richiede grandi investimenti e questo incide sul costo dei prodotti a breve e medio termine. Ma a lungo termine, quando i costi di sviluppo saranno ammortizzati e con l’inizio della produzione di serie, i prezzi scenderanno. Inoltre l’incremento del livello di sicurezza stradale ridurrà notevolmente i danni subiti in media da ogni auto, con una conseguente riduzione dei costi di riparazione e assicurazione. Infine, nelle aree metropolitane, molti veicoli autonomi apparterranno ad aziende fornitrici di mobilità condivisa, con un impatto positivo su efficienza e costi.

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