Apple ha risolto il problema delle errate indicazioni di Mildura (città nel nord-ovest dello stato di Victoria) nell’app Mappe che aveva fatto sbagliare più di un automobilista portandoli al centro del Murray Sunset National Park, 70 Km più a sud rispetto a quanto in realtà si trova effettivamente la città. La polizia aveva diramato un comunicato e avvisato Apple essendo il centro del parco un luogo oltretutto isolato e pericoloso (nella zona non c’è acqua e le temperature in questo periodo raggiungono i 46 gradi).
The Guardian riporta che la società di Cupertino ha aggiornato i dati dell’applicazione di serie con iOS 6 in linea con quanto sta facendo anche con altre località problematiche. Il problema dell’app Mappe, infatti, non ha a che fare con l’app vera e propria ma con i dati utilizzati da Apple, database cartografici e aerofotogrammetrie acquistate da società di terze parti specializzate in mappature.
Interessante notare come l’errore non è da attribuire completamente ad Apple. “L’Australian Gazetteer, l’ente che si occupa dei toponimi dei luoghi geografici è una delle autorità che ha fornito ad Apple l’archivio con le coordinate” riporta The Register e l’errore potrebbe dunque avere a che fare con il database utilizzato.
In concomitanza con il lancio di iOS 6 (che include di serie la nuova app Mappe), Apple è stata molto criticata per l’inaccuratezza dell’applicazione dei dati gestiti dal sistema di mappatura. A settembre di quest’anno Tim Cook, l’amministratore delegato di Apple, ha pubblicamente chiesto scusa (con un messaggio sul sito dell’azienda), per un servizio che non si è rivelato all’altezza delle attese. Gli errori in questione sono costati il posto sia a Scott Forstall, sia a Richard Williamson, il primo responsabile del settore iOS, il secondo principale referente del team che ha sviluppato Mappe.
Da settembre Apple sta lavorando alacremente per migliorare i dati gestiti dall’applicazione e costituito un nuovo gruppo anche con il supporto di esperti di mappe esterni ad Apple. Tra gli interpellati ci sarebbe anche Tom Tom che già fornisce alcune delle sue tecnologie a Cupertino.
[A cura di Mauro Notarianni]