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Australia: Apple obbligata a rispettare il codice del consumo

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L’Australian Competition and Consumer Commission (ACCC) ha obbligato Apple a cambiare le politiche di rimborso e mettersi in regola con il codice del consumo del paese. Lo riferisce il Sydney Morning Herald riportando che Apple e i suoi fornitori in casi di difformità avevano riferito ai consumatori che questi potevano avere ciò che era proposto da Apple anziché il rimborso completo o il prodotto sostitutivo, cosi come previsto dal codice di consumo.

In Australia le disposizioni per la protezione del consumatore prevedono il completo rimborso o la sostituzione dello stesso nel caso di prodotto “con gravi insufficienze” o la riparazione gratuita, il rimborso o la sostituzione per prodotti con “minori difetti”. Apple è responsabile anche dei prodotti venduti nei suoi store australiani; norme di garanzia aggiuntive e pacchetti AppleCare devono essere offerti come servizi aggiuntivi ai consumatori australiani, anziché come proposte sostitutive alle garanzie esistenti.

Secondo l’ACCC Apple avrebbe indicato ai consumatori di avere diritto al completo rimborso solo per prodotti restituiti entro due settimane, anziché i due anni previsti dalla legge australiana. Apple avrebbe indicato inoltre agli acquirenti che questi avevano diritto al rimborso solo per i prodotti acquistati nel primo anno, di non essere responsabile dei prodotti non Apple venduti negli store e offerto solo credito per materiale da acquistare negli store anziché offrire rimborsi completi o prodotti sostitutivi.

Apple modificherà le indicazioni riguardanti i prodotti difettosi acquistati negli ultimi due anni. Entro 90 giorni dovrà rispondere ai reclami arretrati e l’ACCC può potenzialmente intraprendere nuove azioni se Apple non seguirà correttamente le pratiche. La casa della Mela dovrà pubblicare sul proprio sito web le indicazioni per i consumatori e disporre negli store di brochure dell’ACCC con riportato il codice del consumo.

In Italia Apple ha avuto problemi simili con le garanzie e a giugno di quest’anno la società è stata costretta a cambiare le diciture di Apple Care in tutti gli stati dell’Unione Europea mettendo in chiaro che i suoi servizi in parte si sommavano a quelli già di diritto dei consumatori.

Apple garantisce direttamente i prodotti nel primo anno, nel corso del secondo ci si deve invece rivolgere al venditore che può essere Apple stessa se il prodotto è stato comprato in un Apple Store, anche on line, secondo quanto dettano le norme europee. In precedenza però nella pagina dell’AppleCare, fatto salvo per l’Italia dove Cupertino era stata pesantemente sanzionata dall’authority antitrust, non si faceva chiaramente cenno ai diritti legali, né si linkava il documento esplicativo degli stessi diritti. Chi comprava Apple Care correva il rischio di non sapere che per buona parte le garanzie offerte dal pacchetto erano in realtà già di diritto offerte o da Apple o dal venditore.

L'Apple Store di Sydney
L’Apple Store di Sydney

 

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