Adobe ha abbassato i prezzi dei suoi software dopo l’indagine avviata dalla Commissione Infastrutture e Comunicazioni nel governo di Canberra. Nell’inchiesta sono coinvolte (tra le altre) Apple, Microsoft e Adobe, tutte chiamate a motivare la distribuzione di prodotti con prezzi mediamente più costosi per i cittadini australiani, secondo quanto denunciato la scorsa estate da alcune locali associazioni per la tutela dei consumatori.
Stando a quanto riporta The Australian Financial Review, Adobe ha garantito l’abbassamento dei prezzi e questi saranno uguali a quelli richiesti ai clienti statunitensi. Il costo di 62.99$ mensile richiesto in precedenza per l’abbonamento alla versione full della Creative Cloud è ora ridotto a 49.99$. L’accesso a pacchetti singoli è ora possibile con prezzi che partono da 19.99$ al mese. Ed Husic, tra le file del partito laburista e forza trainante dell’inchiesta, ha ovviamente accolto positivamente il taglio annunciato da Adobe. “L’abbassamento dei costi dell’IT fornirà un grande stimolo alle piccole e medie imprese” ha detto Husic, “dobbiamo continuare a spingere affinché ciò sia possibile”.
Le aziende coinvolte sono chiamate a un’audizione pubblica fissata per il prossimo 22 marzo; i rispettivi rappresentanti saranno obbligati a spiegare le odierne dinamiche di prezzo sul mercato.
[A cura di Mauro Notarianni]