Varie sale da gioco dell’Australia meridionale stanno adottando la tecnologia del riconoscimento facciale per tentare di individuare persone alle quali l’ingresso è vietato, allontanate per gioco d’azzardo o comportamenti ritenuti scorretti.
La tecnologia in questione – scrive ZDNet – è presente in oltre l’80% di location che offrono queste attività, inclusi pub, club e casino, ed è fornita da Vix Vizion in partnership con Cradlepoint.
Dal 3 dicembre dello scorso anno, in Australia sono state predisposte riforme in seguito al forte aumento del gioco d’azzardo. Anche online sono consentite le scommesse ma non giochi da casinò online e il poker, severamente vietati ai sensi dell’Interactive Gambling Act.
La tecnologia di riconoscimento dei volti permette di identificare persone già note alle quali è stato proibito l’ingresso in casinò e affini che hanno l’obbligo di identificare gli avventori avvisando i responsabili della struttura quando qualcuno che è stato interdetto da questi giochi, tenta di entrare nelle sale da gioco.
I titolari di macchine per giochi d’azzardo devono identificare le persone e possono usare sistemi di riconoscimento dei volti se in possesso di 30 o più macchine da gioco. “I licenziatari devono mostrare avvisi agli ingressi nelle sale gioco, facendo capire alle persone che stanno per entrare che il loro volto verrà identificato da un sistema di riconoscimento facciale”, spiega il South Australian Consumer and Business Services (CBS).
Vari i sistemi di riconoscimento usati allo scopo. Quello di Vix Vizion, si chiama “Imagus Facial Recognition” e cattura le immagini delle persone all’ingresso; le immagini vengono confrontate con quelle in un database di persone bannate (o autoesclusi), un archivio digitale gestito dal governo dell’Australia del Sud. In precedenza era necessario richiedere un documento all’ingresso e foto e altri dati del documento erano confrontati con l’archivio dei giocatori d’azzardo ai quali era proibito l’ingresso.
Il sistema di riconoscimento usato è in grado di tenere conto di cambiamenti nel volto delle persone nel corso del tempo, e vanta una percentuale di riconoscimento dell’oltre il 90%. Se la persona bannata cerca di intrufolarsi lo stesso, il software di Vix Vizion invia una segnalazione allo staff richiedendo l’intervento della sicurezza.
I sistemi di riconoscimento facciale offrono numerosi vantaggi ma presentano anche dei lati oscuri. L’FBI possiede ufficialmente il Next Generation Identification-Interstate Photo System (NGI-IPS), un database che contiene le foto delle persone accusate o condannate in procedimenti civili o penali. Nel 2016 l’American Government Accountability Office statunitense ha elaborato un audit per l’FBI scoprendo che il suo database contenente 412 milioni di immagini include foto di persone che non sono mai state oggetto d’indagine. L’FBI ha anche un’unità separata responsabile del riconoscimento facciale chiamata Facial Analysis, Comparison, and Evaluation Services (FACE), ricavando foto dalle patenti di guida domande per i passaporti e per i visti, così come foto di sospetti criminali e condannati. Il database include anche foto di cittadini stranieri (circa 100 milioni).
A Singapore il riconoscimento facciale è sfruttato per alcuni sporteli automatici di banca (ATM), permettendo agli utenti di effettuare l’autenticazione con il volto, senza bisogno di una carta ATM.
In Italia il Garante per la protezione dei dati personali ha bocciato l’idea che consentirebbe alle forze dell’ordine di sfruttare “Sari Real Time”, una tecnologia per il riconoscimento facciale.