Il gruppo Audi e Krajete GmbH, azienda austriaca specializzata in tecnologie green, stanno sviluppando congiuntamente nuove soluzioni per il filtraggio di CO2 dall’aria. Il sistema all’avanguardia, denominato Direct Air Capturing (DAC), è basato su materiali assorbenti a elevato potere filtrante e nuovi processi industriali.
Tra le prime applicazioni della tecnologia messa a punto da Audi e Krajete GmbH spicca il nuovo impianto realizzato in Austria. Il sito utilizza un materiale filtrante inorganico che, oltre a sostenere un elevato carico di molecole, risulta pressoché insensibile agli effetti dell’umidità. Caratteristica, quest’ultima, che rende superflua la preventiva essiccazione dell’aria, rafforzando l’efficienza del sistema e riducendo i costi operativi.
La temperatura e la pressione necessarie tanto per l’assorbimento delle molecole di CO2 quanto per la successiva rimozione dalle superfici dell’assorbitore sono pressoché analoghe: una condizione ideale per ridurrei cicli di carico e scarico del sistema filtrante, aumentandone la resa.
Dopo le fasi di aspirazione e trattamento, l’aria filtrata viene rilasciata nell’ambiente: la CO2 estratta diviene disponibile in forma altamente concentrata, così da poter essere impiegata quale materia prima per lo stoccaggio o le applicazioni industriali.
L’impianto, attivo nei pressi di Linz, è in grado di filtrare sino a 500 tonnellate di CO2 all’anno. Entro la fine del 2022, la capacità del sito verrà portata a 1.000 tonnellate grazie all’entrata in funzione di un modulo supplementare. L’energia necessaria all’azionamento del sistema filtrante è generata da un impianto fotovoltaico presente in loco. A una significativa riduzione dei costi, ampiamente inferiori a 100 euro per tonnellata di CO2, si affianca l’obiettivo di rendere utilizzabile l’anidride carbonica per scopi industriali.
«La tecnologia Direct Air Capturing consente di eliminare la CO2 dall’atmosfera in modo diretto e indipendente dalla location: è una soluzione altamente efficace per la decarbonizzazione», afferma Hagen Seifert, Responsabile della Sostenibilità di AUDI AG. «Il concept modulare rende l’innovativo sistema filtrante flessibile ed espandibile».
Grazie al know-how maturato presso l’impianto di Linz, Audi sta valutando sia la possibilità di intervenire su fonti ad alta concentrazione di CO2, sia di filtrare ulteriori emissioni, ad esempio gli ossidi di azoto. Tra le prime applicazioni su ampia scala spicca lo stabilimento ungherese di Györ, dove è ipotizzabile un impianto con una capacità di filtraggio nell’ordine delle 25.000 tonnellate di CO2 all’anno.
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