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Attacco in diretta Facebook in Thailandia, chiuso il profilo del sospettato

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Un video in diretta Facebook, fotografie e commenti sull’assalto che stava compiendo. Mentre assassinava 20 persone in diversi luoghi di Bangkok l’8 febbraio 2020, Jakrapanth Thomma, un soldato thailandese, ha pubblicato in streaming un video e delle immagini di quello che stava accadendo, ma l’intervento di Facebook è stato immediato. 

Facebook ha bloccato il video, le fotografie e i commenti. Poco dopo ha chiuso il profilo del sospettato, che ha fatto in tempo a scrivere “La morte è inevitabile per tutti” accanto alla foto della sua mano mentre impugna una pistola e un ultimo post: “Dovrei rinunciare?”. 

Il soldato ha sparato alla cieca, senza un vero obiettivo ma facendo moltissime vittime in più di un luogo della capitale thailandese. Nel tardo pomeriggio dell’8 febbraio 2020 l’uomo non è ancora stato fermato, probabilmente nascosto in un centro commerciale con degli ostaggi. 

Attacco in diretta Facebook in Thailandia, chiuso il profilo del sospettato

Non è la prima volta che Facebook diventa una “vetrina” di atti terroristici, crimini e stragi. A metà marzo 2019 era stato pubblicato il video in diretta dell’attacco terroristico in Nuova Zelanda.

In quell’occasione, Facebook è intervenuta tempestivamente per rimuovere quanto pubblicato online sia su Facebook sia su Instagram e i commenti a supporto del crimini, del terrorista e della sparatoria. Nonostante l’intervento dell’azienda  – immediatamente comunicato tramite Facebook Newsroom su Twitter  – il primo ministro della Nuova Zelanda, Jacinda Ardern, aveva dichiarato di voler intavolare una discussione con Facebook sull’opportunità del live streaming.

Un live streaming che, purtroppo, viene utilizzato troppo spesso per mettere in evidenza crimini e gesti violenti e che andrebbe, probabilmente, monitorato con un’attenzione altissima per evitare la diffusione di certe immagini, ma anche per non alimentare il desiderio, folle, di apparire online, addirittura in diretta streaming, e si essere visto da milioni di persone.

Sembrerebbe che, proprio come accaduto in quell’occasione, l’intervento del Social Network sia stato immediato.

Probabilmente presto Facebook diffonderà informazioni sul numero di video condivisi o bloccati in fase di caricamento e relativi a questa strage avrà bloccato nelle prossime ore.

Tutti gli articoli di macitynet che parlano di Facebook sono disponibili da questa pagina.

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