Un attacco hacker a Viber mette a rischio la privacy degli utenti. A rivendicare l’azione sarebbe un sedicente Syrian Electronic Army, noto per il loro supporto al regime dell’attuale presidente siriano Bashar al-Assad.
Il gruppo secondo quanto si apprende è riuscito a ottenere informazioni su vari dati memorizzati nei database di Viber, inclusi l’UDID e l’IP associato con la chiamata. L’atto di vandalismo, rivendicato dal gruppo, sarebbe stato perpetrato poiché Viber (una società israeliana) spierebbe i suoi utenti. Sull’home page di supporto del gruppo fino a poco fa appariva quanto segue:
“Dear All Viber Users, the Israeli-based ‘Viber’ is spying and tracking you…We weren’t able to hack all Viber systems, but most of it is designed for spying and tracking” (Cari utenti Viber, l’israeliana Viber vi sta spiando e tracciando, non siamo in grado di hackerare tutti i sistemi Viber, ma molti di questi sono sviluppati per spiare e tracciare).
Nel sito è stata allegata è un’immagine a dimostrazione di come i creatori di Viber possano visualizzare il numero di telefono, l’UDID, l’indirizzo IP, il sistema operativo utilizzato e la versione di Viber usata dall’utente. Al momento sembra non ci siano account italiani tra quelli hackerati. Si tratta di una pessima pubblicità per Viber, la quale, proprio alcuni giorni fa aveva annunciato di aver raggiunto i 200 milioni di utenti attivi in 193 nazioni. Oltre al danno, la beffa: gli hacker hanno reso pubblici i dati (nome, email, numero di telefono) degli amministratori di Viber Media. Il servizio, lo ricordiamo, è multipiattaforma con client per iOS, Android, OS X, Windows. Sono disponibili client anche per piattaforme quali: Windows Phone, Blackberry, Bada e Nokia.