Atari, la storica azienda di videogame fondata da Nolan Bushnell, ha ufficializzato il “Capitolo 11” della legge statunitense, con cui le aziende dichiarano bancarotta, equivalente a quella che da noi può definirsi come amministrazione controllata. La decisione è stata presa principalmente per slegare il destino dell’azienda da Atari S.A , l’azienda controparte francese un tempo conosciuta con il nome di Infogrames, nella speranza di rilanciare il marchio originale sviluppando applicazioni per il mercato mobile.
Atari è l’azienda che più di tutte ha dominato il mercato originario dei videogame, rilasciando videogame come Pong o Space Invaders ancora oggi pietre miliari dei fenomeno dei videogiochi, o la storica console Atari 2600 (nell’immagine), la prima ad avere un’enorme diffusione mondiale. Una popolarità che durò fino al famoso crack del mercato dei videogiochi del 1983, anno in cui iniziò l’inesorabile e lento declino dell’azienda che in pochi anni entrò in crisi non riuscendo mai più ad acquisire una posizione da protagonista sul mercato.
Gli appassionati della Mela ricorderanno Atari come la prima azienda che assunse Steve Jobs alle sue dipendenze in giovane età, nel 1974, prima che Jobs e Wozniak decidessero di ritirarsi nel garage ormai divenuto leggenda per fondare quella che sarebbe poi diventata Apple Computers.