Nestlè si difende dall’accusa di Atari che ha fatto causa all’azienda alimentare svizzera per aver utilizzato lo storico videogioco Atari “Breakout” realizzato nel 1970 per spingere le vendite della popolare barretta wafer al cioccolato Kit Kat. Secondo Atari, Nestlè ha danneggiato la reputazione di Atari su Facebook, Twitter e in TV sfruttando il nome, l’aspetto e le meccaniche di “Breakout”, denunciando quindi la violazione del copyright e del marchio.
Inoltre – sempre secondo la denuncia di Atari – Nestlè e le affiliate USA e UK hanno sfruttato il gioco per stimolare gli appetiti “nostalgici di Baby Boomers, Generation X e persino di Millennials e Post-Millennials. Una portavoce di Nestlè UK ha dichiarato: “Siamo consapevoli della denuncia negli Stati Uniti e ci difenderemo fortemente contro queste affermazioni”.
Kit Kat è stato creato per la prima volta nel 1935, mentre Breakout, è stato realizzato dal co-fondatore di Apple, Steve Wozniak, con l’aiuto di Steve Jobs, quando i due lavoravano ancora in Atari. Per ironia Breakout stessa ai tempi fu al centro di una questione economica fra Wozniak e Jobs, riguardo ad un compenso non equamente diviso. Dal punto di vista del gameplay Breakout è un ideale successore di “Pong” e richiede a un giocatore di abbattere righe di mattoni colorati facendo rimbalzare una pallina su una barra posizionata in basso, che può muoversi solo a destra o sinistra.
Nestlè ha semplicemente sostituito i mattoni con delle barrette marroni di Kit Kat, usate in uno spot pubblicitario intitolato “Kit Kat: Breakout”, mostrando adulti e bambini che utilizzano la barra per colpire con la pallina e centrare i vari Kit Kat posizionati in alto, il tutto senza richiedere il permesso di sfruttare il marchio. Atari ora chiede tre volte i profitti di Nestlè, oltre al pagamento dei presunti danni subiti: “Nestlè non ha scuse”, afferma Atari.