Astra è un gioco arcade che attirerà sicuramente le attenzioni di tutti gli amanti della sfida con grafica vecchio stile. Si tratta sostanzialmente di un endless verticale, in cui guidare una navicella verso la parte alta dello schermo per quanto più tempo possibile, badando bene, però, a non consumare tutto il carburante presente nei serbatoi e a non restare a secco, pena il game over.
I controlli di gioco risultano estremamente semplici e basilari, essendo sufficienti singoli tap sulla parte destra o sinistra dello schermo per controllare il movimento della navicella. Come già anticipato, si dovrà cercare di centellinare l’utilizzo del carburante, terminato il quale verrà restituita al giocatore la classica schermata di game over. All’interno dell’area di gioco è possibile passare su piccole icone che riforniranno la nave di gasolio, così da poter allungare notevolmente il proprio viaggio spaziale. Di contro, però, è possibile anche impattare in ostacoli che riducono sensibilmente la riserva di carburante; così, è obbligatorio evitare tutti gli elementi di disturbo presenti sulla scena. E’ facile capire che quanto le meccaniche di gioco alla base di Astra risultino estremamente semplici e basilari, ma è altrettanto facile capire la difficoltà di gioco: controllare la navicella per lungo tempo, raccogliendo carburante ed evitando ostacoli, non sarà affatto impresa semplice.
La grafica di gioco è davvero piacevole per gli amanti della vecchia scuola con uno stile retrò essenziale e forti colorazioni a neon. Ovviamente, con una povertà di elementi grafici a schermo, la fluidità di gioco è eccellente e nelle animazioni non sussiste alcun lag. Piuttosto strano, invece, risulta il reparto sonoro, che non presenta alcun jingle di sottofondo. E’ possibile ascoltare le canzoni contenute nel proprio rullino musicale, ma si sente l’assenza di musica retrò che si affianchi il versante grafico.
Astra è disponibile in App Store direttamente a questo indirizzo come applicazione universale per iPhone e iPad. Costa 89 centesimi.
