Il consorzio a cui partecipano Apple, Microsoft e altri big della tecnologia avrebbe spinto alle stelle il prezzo dei brevetti Nortel all’asta non per il valore delle tecnologie trattate, bensì per distruggere o intralciare il successo di Android. E’ questa in sintesi l’interpretazione di Robert Cringely, autore di alcuni libri e blog dedicati alla tecnologia. La volontà di intralciare il “sistema” Google sarebbe la vera e unica ragione per cui è stato raggiunta la stratosferica soglia di 4,5miliardi di dollari, un costo giudicato da quasi tutti gli osservatori di almeno tre volte superiore al valore dei brevetti e al loro sfruttamento. Nella interpretazione degli eventi offerta da Cringley può essere vista sotto un’altra luce il comportamento di Google che avrebbe tentato di aggiudicarsi l’asta proponendo sempre numeri attinti dalle costanti delle matematica, pi greco e altre chicche note a sviluppatori e matematici.
In sostanza Google sarebbe rimasta in asta solo quanto bastava per accertare le reali intenzioni del consorzio e anche per rendere l’acquisto il più doloroso possibile per poi posizionarsi sul fronte legale; secondo gli addetti ai lavori, infatti, Google tornerà sulla vicenda molto presto, richiedendo l’avvio di una indagine anti-trust; questo consentirà a Big G di continuare a lavorare e muoversi liberamente con Android per altri 2-3 anni circa, il tempo sufficiente a crearsi un portfolio di brevetti in proprio oppure per ottenere l’utilizzo in licenza dei brevetti e delle tecnologie Nortel, corrispondendo royalties al consorzio.
Interessante anche il dettaglio sulla spartizione del “bottino” Nortel che sempre da quanto riporta Criingley non è uniforme né egualitaria tra le società che compongono il consorzio. Alcuni membri ottengono brevetti, altri royalties e altri ancora solo la libertà di non dover pagare diritti per l’uso delle tecnologie trattate. RIM ed Ericsson sembrano abbiano stanziato 1,1 miliardi di dollari: entrambe le società otterranno l’accesso completo ai brevetti Nortel senza dover affrontare costi ulteriori; per RIM che è canadese, potrebbe addirittura avere fatto un investimento a costo zero tenute in considerazione gli sgravi fiscali. Un altro miliardo di dollari sembra provenire da Microsoft (che beneficerebbe anche Microsoft) e Sony. EMC ha contribuito per 400milioni di dollari per poter accedere a un numero limitato di brevetti di interesse per il mercato dei dispositivi per l’archiviazione.
Il contribuente singolo più importante sarebbe Apple che avrebbe devoluto ben 2miliardi di dollari per ottenere la proprietà dei brevetti Nortel sulle strategiche tecnologie 4G Long Term Evolution (LTE) che saranno usate per iPad e iPhone, oltre ad un’altra serie di diritti su tecnologie che, anche in questo caso, potrebbero tornare utili per sbarrare il passo ad Android.