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Associazione ipovedenti USA: “Apple ha fatto per noi più di chiunque altro”.

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Qualche giorno addietro abbiamo riportato la notizia di un’associazione statunitense di ciechi e ipovedenti la quale si sarebbe lamentata con Apple giacché questa non avrebbe sufficientemente spinto gli sviluppatori di terze parti a implementare nelle app per iOS funzioni per l’accessibilità. La National Federation of the Blind chiarisce meglio le affermazioni diffuse in precedenza, evidenziano le ottime relazioni con Apple. Mark A. Riccobono, presidente dell’associazione, ne parla in un aggiornamento di un post sul blog Daring Fireball di John Gruber spiegando che “molte delle affermazioni inaccurate sono causa di un provocatorio e inaccurato pezzo riportato dall’agenzia Reuters nel quale si parlava della NFB”. A Reuters è stato chiesto di correggere l’articolo giacché riportava informazioni non esatte come ad esempio l’indicazione che l’associazione starebbe valutando di denunciare Apple. Riccobono spiega che nulla del genere è mai stato pensato benché in precedenza una lettera con richieste specifiche in merito all’accessibilità di iTunes e iTunes U sia stata spedita al Procuratore Generale del Massachusetts e quest’ultimo aveva aperto un’inchiesta.

Alcune delle mosse dell’associazione hanno consentito passi avanti rilevanti nelle funzioni di accessibilità che oggi è possibile sfruttare. Riccobono spiega che Apple è andata ben oltre quanto era stato richiesto dall’associazione integrando funzionalità di accesso facilitato nella maggiorparte dei suoi prodotti. La funzione incorporata in iOS nota come “VoiceOver” è ad esempio un lettore di schermo che dice cosa succede sul display Multi‑Touch aiutando a fare tutto anche a chi non può vederlo. Toccando lo schermo, una voce descrive cosa c’è sotto il dito, rendendo più facile usare i gesti per controllare il dispositivo. ”

Le app native sono accessibili” spiega ancora Riccobono e “Apple ha creato delle linee guida per gli sviluppatori seguendo le quali è possibile creare app accessibili”. Molte applicazioni sull’App Store permettono di sfruttare le funzioni di accessibilità, altre no. “Un problema ricorrente” spiega ancora Riccobono, è che alcuni sviluppatori “dimenticano” o non tengono deliberatamente conto delle funzioni di accessibilità. Come aveva già indicato a noi Elena Brescacin di NVApple.it bisognerebbe semplificare la possibilità di ottenere un rimborso, includendo tra le cause anche l’inaccessibilità.

“Nessuno contesta seriamente quanto tali problemi causano problemi ai ciechi che usano iPhone, fonte di grandi frustrazioni che a volte minano la produttività o limitano le possibilità nell’ambito lavorativo”. “Smartphone, tablet e altri dispositivi portatili” continua Riccobono, “stanno rimpiazzando sempre più i computer desktop nell’ambito educational e lavorativo: rendere accessibili le app non solo è conveniente ma dovrebbe essere fondamentale”.

“La National Federation of the Blind lotta e affronta da anni questi problemi e Apple fino ad oggi ha fatto per l’accessibilità più di qualsiasi altra azienda: lo abbiamo debitamente riconosciuto assegnando alla società due premi, incluso l’annuale Dr. Jacob Bolotin Award e lodandola pubblicamente ogni volta che si è presentata qualche occasione”.

“Non vogliamo” prosegue il presidente, inimicarci una società che è stata campione assoluto nel settore dell’accessibilità. Tuttavia, le app non accessibili continuano a proliferare e i non vedenti spesso non possono aggiornare le app sull’iPhone senza ansia. Nella risoluzione approvata dalla National Federation of the Blind si propone ad Apple di applicare policy, standard e procedure per garantire l’accessibilità di tutte le applicazioni e garantire che questa non sia persa quando un’app viene aggiornata. “Non stiamo intimando un ultimatum” dice ancora Riccobono, ma si chiede a Cupertino di continuare il rapporto al fine di risolvere specifiche problematiche.

“Sono stato recentemente nel quartier generale di Apple per parlare di accessibilità e specifiche preoccupazioni da parte dei non vedenti. Desidero semplicemente che Apple continui a discutere con noi le misure da adottare per garantire l’accessibilità”. Simili discussioni sono in corso con altri big del settore, inclusi Amazon, Google e Microsoft. “Tutti sono d’accordo che lo status-quo non è accettabile. Dobbiamo e cercheremo di cambiare lo stato delle cose”.

Nel frattempo Apple continua a integrare strumenti specifici nei sistemi operativi e in IOS 8 e OS X 10.10 Yosemite ha integrato nuove funzioni di accessibilità prevedendo ad esempio API per gli sviluppatori che semplificano lo sviluppo di software accessibile.

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