Assistente Google, acerrimo avversario di Siri per il mondo Android, sta per essere potenziato dagli algoritmi di intelligenza artificiale AI di Bard, e sarà disponibile persino su iPhone. Il guanto di sfida è stato lanciato ancora una volta, con un nuovo livello di assistenza digitale che ha la capacità di cambiare il modo in cui utilizziamo i nostri dispositivi.
Lo ha annunciato Big G durante l’evento Made by Google del 4 ottobre (dove stono stati presentati Pixel 8, 8 Pro e Pixel Watch 2), mostrandone una prima versione in una forma piuttosto limitata ma tuttavia già capace di andare ben oltre la semplice risposta a una domanda specifica.
Le premesse
Ribattezzato Assistente con Bard poiché si integra appunto con l’omonimo servizio AI di Google (qui vi abbiamo spiegato come poterla usare già oggi in Italia) che concorre col ChatGPT di OpenAI, l’azienda intende portarlo a diventare «un assistente digitale più personalizzato».
Questo non vuol dire soltanto saper rispondere in maniera più completa alle domande che gli vengono poste, ma ha l’abilità di controllare il dispositivo a un livello più profondo per eseguire azioni fino ad ora accessibili soltanto all’utente stesso.
Secondo noi l’assistente digitale dovrebbe semplificare maggiormente la gestione delle cose grandi e piccole presenti nella lista delle cose da fare, come pianificare il prossimo viaggio, trovare quel dettaglio sepolto nella casella di posta, creare una lista della spesa per il weekend o inviare un messaggio. Insomma tutto quello che farebbe un vero assistente.
Alcuni esempi
Come mostrato durante l’evento, ad esempio si può far «galleggiare l’Assistente con Bard sopra una foto per chiedergli di scrivere un post attinente per i social»; oppure durante una escursione col proprio cane, arrivati a un bivio, si può scattare una foto del segnavia e chiedere all’AI «quale percorso è maggiormente consigliato per un gruppo e per il suo cane».
Quando arriva Assistente Google con Bard
Questa tecnologia non è ancora pronta per il grande pubblico: attualmente si trova alle sue prime fasi di sviluppo, ma l’obiettivo è fare in modo che sia presto accessibile ai primi tester, per poi renderla disponibile direttamente su Android e iPhone «nei prossimi mesi».
Apple sotto pressione
Ora sappiamo che anche Apple sta lavorando da tempo a qualcosa di simile per Siri, tuttavia l’annuncio attuale segna un momento importante per la sfida degli assistenti digitali con AI: un eventuale ritardo nel rilascio della sua risposta potrebbe infatti allontanare da Siri una vasta platea di persone che, semplicemente installando una app, potranno beneficiare di un’assistenza digitale molto più performante, col rischio di “affezionarsi” alla concorrenza.
Anche Amazon sta preprando il suo Alexa potenziato con Intelligenza artificiale. È possibile che Apple abbia in serbo novità per una evoluzione di Siri quando introdurrà Vision Pro all’inizio del 2024 in USA.
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