Il mese scorso Ashley Madison, uno fra i più popolari siti di incontri dedicato alle “scappatelle”, è stato hackerato da un team che si fa chiamare The Impact Team (da questo momento abbreviato in TIT). Come riscatto, gli hacker avevano chiesto la chiusura del sito stesso e di tutti i siti affiliati: la pena sarebbe stata quella di pubblicare le credenziali e le identità degli oltre 38 milioni di utenti iscritti al servizio.
Una richiesta a quanto pare inaccettabile visto che Ashley Madison e gli altri siti sono ancora online e TIT ha deciso di mantenere la parola data pubblicando tutte le informazioni degli iscritti: un file di 9,7 GB contenente tutti i dati degli account, credenziali di accesso e numeri di carte di credito compresi. Sono così a rischio i conti bancari di più di 38 milioni di utenti nel mondo che dovranno affrettarsi per bloccare le carte di credito onde evitare di vedersi prosciugare il conto da chiunque entrerà in possesso del file.
«Abbiamo già spiegato la frode, l’inganno e la stupidità di Ashley Madison e degli iscritti al sito» ha commentato TIT «ricordatevi che il sito è una truffa contenente migliaia di falsi profili femminili e che il 90-95% degli iscritti sono in realtà uomini». I proprietari del sito hanno definito l’azione un atto illegale «non resteremo certo a guardare: non permetteremo a questi ladri di forzare le loro idee sui cittadini di tutto il mondo».