Un video di CNBC intitolato “The Rise and Fall of Skype” racconta la nascita di Skype, fino a pochi anni addietro tra i più noti software di messaggistica istantanea e VoIP, sviluppato in solo nove mesi nel 2003 da un gruppo di sei persone in Estonia, tutti amici di infanzia.
Ahti Heinla, ex chief technical architect di Skype, riferisce che il gruppo era composto da persone preparate, con voglia di imparare man mano che il progetto andava avanti. “Nessuno di noi aveva una formazione nelle telecomunicazioni” spiega, ammettendo che anche lui ora usa Skype pochissimo. “È ancora installato nel mio telefono ma i miei principali metodi di comunicazione ora sono altri”.
Om Mal, il fondatore di GigaOm – specializzata in informazione e ricerca sul mondo dei media – ha riferito a CNBC che sono stati i passi falsi di Skype a permettere l’enorme crescita di WhatsApp, e che l’acquisizione da parte di Microsoft è stata mortale per l’ambito consumer per il quale era pensato Skype. Nel settembre 2005 la società che sviluppava Skype fu acquisita dal gruppo eBay per 2,6 miliardi di dollari, un affare che si è rilevato poco redditizio e nel 2009 il 65% della società fu ceduta a un gruppo di investitori privati per 1,9 miliardi di dollari. Microsoft comprò Skype nel 2011 per 8,5 miliardi di dollari con l’obiettivo di integrare i servizi di Skype con quelli delle console per videogiochi Xbox e Kinect e degli smartphone con sistema operativo Windows.
Microsoft non è mai riuscita a risollevare Skype, e questo software è sostanzialmente finito nel dimenticatoio. Durante la pandemia, software come Zoom, Whatapp e altre app per videoconferenza sono diventate popolarissime, permettendo di mettere in comunicazione le persone tra casa, ufficio e in altri luoghi in cui l’accesso era limitato. Microsoft ha cercato di spingere Skype con plug-in per Outlook e integrando funzionalità di Messaggistica bot, ma questa app di messaggistica sembra avere perso lo smalto e non sembra più amato e apprezzato come un tempo.
A marzo 2020 second Skype vantava 40 milioni di utenti attivi giornalmente, un numero che adesso è sceso a 36 milioni. Al contrario, piattaforme di comunicazione come Teams, hanno visto una crescita in termini di popolarità, arrivando a circa 300 milioni di utenti nel primo trimestre di quest’anno.
Secondo Om Mal, Microsoft non è riuscita a capitalizzare l’acquisizione di Skype: “Steve Balmer era un mago nell’acquistare cose delle quale dopo non sapeva cosa fare”. Quello che è successo con Skype, secondo Mal, è la storia di ogni grande azienda con quadri intermedi che si trovano tra le mani prodotti per i quali non sanno bene cosa fare e lasciano al suo destino il prodotto.
Skype appare ora un prodotto dal futuro incerto e CNBC sottolinea che Microsoft sembra voler puntare su Teams, lasciando in secondo piano il primo. La persona che guida lo sviluppo di Skype al momento sembra occuparsi di questioni legate all’AI. “Non so cosa il futuro abbai in serbo per Skype”, ha dichiarato Jaan Tallinn, “sono preoccupato della possibilità che l’umanità venga spazzata via dall’intelligenza artificiale ed è improbabile che, se questo accada, abbiamo bisogno di Skype”.