Prima che vi lanciate nel panico, fate un respiro profondo e pensate. Da qui a un anno cambieranno molte cose, le tecnologie evolveranno e soprattutto l’America è molto differente dall’Europa. Per tanti motivi, tra i quali soprattutto il differente sviluppo dei network nei due continenti. Quello americano compatibile Gsm è nato quasi per dovere di cronaca – è una scoperta recente degli ultimi anni – mentre è da sempre uno dei punti di forza dell’Europa.
In questo caso, non c’è il rischio che si duplichi il problema che incontreranno gli americani, o almeno quelli che vivono in ampie parti di 19 Stati (Alaska, Colorado, Dakota, Idaho, Iowa, Kansas, Maine, Minnesota, Montana, Nebraska, Nevada, New Hampshire, New Mexico, New York, Oregon, Utah, Vermont e Wyoming, tra gli altri) in cui Cingular/At&T non c’è.
La notizia, ripresa da alcuni commentatori statunitensi di cose di Mac, in realtà manca di una informazione fondamentale. Vale a dire se il carrier americano abbia accordi di roaming come anche alcuni dei nostri operatori di telefonia cellulare ha (ad esempio, H3G con Tim). Inoltre, non è chiaro se i servizi aggiuntivi (la segreteria telefonica ad accesso non lineare, le chiamate multiple e la audio-conferenza) concordati con Cingular/At&T possano anche funzionare con altri operatori oppure no.
Ma quando tra un anno almeno l’iPhone arriverà anche in Europa (e auspicabilmente anche in Italia) vedremo con quale formula e soprattutto con quale tecnologie. In un anno c’è, infatti, tutto il tempo per riuscire a realizzare il modello Umts ventilato dallo stesso Steve Jobs a San Francisco.