Nel 2008 il mondo della tecnologia e il web in particolare nell’arco di poche ore sono cambiati per sempre. È successo quando Google ha lanciato il suo browser, Chrome. Ci si chiede, adesso: succederà la stessa cosa e questi giorni verranno ricordati come quelli in cui il web è cambiato ancora una volta?
Ce lo chiediamo perché DuckDuckGo, il motore di ricerca rispettoso della privacy che sta diventando una vera forza della natura digitale e permette con le sue estensioni di rendere una pagina web priva di tracker (le estensioni per Safari si trovano nell’app store sia per iOS e iPadOS che per macOS), ha appena annunciato la beta privata del suo Privacy Browser.
Il browser orientato alla privacy è più credibile del suo concorrente diretto Brave, e sicuramente molto più sicuro di quanto non permettano di fare Chrome ed Edge, i browser rispettivamente di Google e di Microsoft entrambi basati sullo stesso motore open source curato da Google. È anche sulla carta più sicuro di Safari perché nasce costruito attorno a un concetto solo: quello della privacy.
A cosa serve
Il browser web di DuckDuckGo porta avanti il principio stabilito dall’azienda al suo esordio nel 2008: non raccogliere i dati degli utenti. Lo ribadisce Beah Burger-Lenehan, product manager per l’app Mac: «Non monitoriamo i nostri utenti, questa è la nostra politica sulla privacy».
Il browser utilizza il motore di ricerca privato di DuckDuckGo come opzione predefinita, blocca i tracker degli annunci su ogni sito che viene visitato e mostra quanti sono stati bloccati. Include anche un’opzione integrata per il salvataggio delle password e incorpora la protezione e-mail lanciata di recente dall’azienda, che blocca i tracker nascosti nelle e-mail che ci vengono inviate. «Tutto ciò che costruiamo, vogliamo renderlo privo di attriti, semplice e facile da capire – dice Burger-Lenehan – e pensato solo per impostare la configurazione più riservata senza compromessi nell’esperienza d’uso».
Sorprese in ogni angolo
Per fare il successo di un browser ci vogliono molte cose tra le quali una spicca: la compatibilità. Se il browser non riesce ad aprire determinati siti, che poi oggi sono vere e proprie app, si torna indietro di due decenni ai tempi in cui funzionavano solo alcuni siti su alcuni browser (soprattutto Internet Explorer) e tutto il resto si doveva arrangiare. Lo scopo di questa fase di beta testing privato del Privacy Browser di DuckDuckGo è proprio questo: testare le funzionalità di milioni di siti senza al tempo stesso far passare la voce che la compatibilità non ci sia.
Perché i browser, come molti altri prodotti, si lanciano una sola volta e la cattiva pubblicità potrebbe essere fraintesa. Ma non lo sarà in questo caso, assicurano i dirigenti di DuckDuckGo, perché dietro c’è un seguito che sconfina quasi nel culto e nella assoluta fiducia sulla qualità del lavoro fatto dietro ogni prodotto e servizio.
Pop-up strategici
Ad esempio, la gestione della privacy nei siti è semplicemente geniale, se funziona. Nel nuovo browser infatti si dovrebbe riuscire a superare una delle esperienze più fastidiose di Internet: i pop-up di consenso dei cookie, provocati dall’introduzione del GDPR, la storica legge sulla privacy dei dati europea che viene però applicata anche dai siti negli Usa a pena di non poter essere visitati dal Vecchio continente.
Mentre le estensioni dei browser possono aiutarci a evitare i popup dei cookie, il browser di DuckDuckGo automatizza il processo e lo porta a un altro livello. La prima volta che si utilizza l’app ci viene chiesto se desideriamo consentirle di gestire i popup che appaiono. Se gli si dà il permesso, il browser utilizzerà un applet Javascript per impostare automaticamente le preferenze sui cookie di ogni sito che visitiamo e sceglierà le opzioni per “massimizzare la privacy”.
Questo significa in pratica che non vengono visualizzati i popup dei cookie e che non c’è tracciamento dai siti. «Questa funzione – dice Burger-Lenehan – funziona su circa il 50 percento dei popup di cookie che potreste incontrare». La percentuale dovrebbe aumentare “in modo significativo” quando più persone utilizzano la versione beta e saranno verificate le pagine non conformi.
La beta privata
Il browser ha attualmente un’interfaccia minima, con pochi pulsanti o icone che bloccano la visualizzazione delle pagine. Le prestazioni sembrano essere relativamente veloci, secondo i rapporti dei primi giornalisti che lo hanno potuto testare. Un pulsante emoji del fuoco, familiare agli utenti delle app mobili di DuckDuckGo, consente di cancellare cookie e altri dati con un paio di clic.
Per ora, come detto, il rollout del browser è limitato. L’app per Mac di DuckDuckGo viene rilasciata come versione beta a cui le persone possono accedere iscrivendosi a una lista d’attesa privata, tramite l’app mobile dell’azienda. Il lancio della versione beta come detto significa che DuckDuckGo può apportare modifiche ed eliminare i bug prima del suo rilascio completo. Al momento, sembra che manchino alcune funzionalità più generali del browser ma nel complesso funziona in modo ragionevolmente buono.
La guerra tascabile dei browser
Le app desktop di DuckDuckGo sono in giro da un po’ di tempo. Burger-Lenehan ha detto alla stampa americana che l’azienda ha sviluppato l’app per Mac per più di un anno e ha iniziato i primi test privati con membri del pubblico nell’ottobre 2021. Il browser di DuckDuckGo per Windows viene sviluppato in parallelo, ma la sua produzione è indietro rispetto alla versione per Mac, dice Burger-Lenehan. Ma, aggiunge, sarà disponibile “presto”.
DuckDuckGo per Mac fa parte di un elenco crescente di rivali di Chrome. Negli ultimi anni i browser hanno accumulato funzionalità per la privacy, in particolare bloccando tracker, “impronte digitali” (un mix di informazioni unico per ogni computer) prese dal browser e i fastidiosi annunci che ci seguono su Internet, per differenziarsi dal browser di Google. Le app mobili di Apple Safari, Firefox, Vivaldi, Opera, Brave e DuckDuckGo bloccano tutti i tracker a vari livelli (sebbene Tor sia ampiamente considerato il browser più privato).
Uno degli elementi più critici è la gestione dei segnalibro, e la loro sincronizzazione tra apparecchi diversi (tipicamente tra computer, tablet e telefono) perché sono quelli che rendono omogenea l’esperienza d’uso, assieme all’accesso alle password salvate che, se si ha fiducia nel servizio, rendono ancora più semplice utilizzare i siti protetti sia da fisso che da mobile. Queste funzioni ancora non sono state sviluppate sino a maturità da DuckDuckGo.
Il ritorno di WebKit
Ciò che forse distingue l’app di DuckDuckGo è il modo in cui è stato costruito il browser. Il suo motore La stragrande maggioranza dei browser Web alternativi, inclusi Microsoft Edge, Brave, Vivaldi e Opera, utilizzano tutti, in certa misura, versioni alterate della base di codice del browser di Google, Chromium, e del motore del browser sottostante, Blink. Firefox di Mozilla è uno dei pochissimi browser che non utilizza queste tecnologie create da Google e messe in open source.
DuckDuckGo ha evitato Chromium o Firefox e utilizza invece il sistema di rendering WebKit di Apple, che converte il codice nelle pagine web visualizzate, parimenti open source. «Volevamo il controllo completo sul codice – dice Burger-Lenehan – e sull’esperienza. Quella decisione è stata presa in parte perché l’adattamento di Chromium avrebbe significato che il browser avrebbe ereditato tutti i problemi e tutte le schifezze del processo di progettazione di Google. Invece, ogni bit di codice è di proprietà di DuckDuckGo e scritto da DuckDuckGo».
La domanda a questo punto è: cambierà veramente il modo con il quale navighiamo la rete, almeno su Mac? Lo vedremo presto.