Figlio di una saga iniziata nel 1997 e propria di un successo planetario che è andato ben oltre il semplice gioco, Starcraft di Blizzard arriva alla fine del secondo capitolo con l’ultima parte, intitolata Legacy of the Void (disponibile anche su Amazon), che segue la prima Wings of Liberty e Heart of the Swarm, usciti rispettivamente nel 2010 e nel 2013 (il primo capitolo è datato 1997, mentre l’espansione Broodwar uscì nel 1998). Il gioco, che esce contemporaneamente in tutto il mondo per OS X e Windows, è incentrato sulle battaglie di tre razze che si contendono il dominio di un settore spaziale, in un futuro ipotetico dove viaggiare nello spazio è una routine comune.
I Terran sono una popolazione terrestre, molto tecnologica e frammentata, che fa uso di armi e forza bruta con un medio dosaggio di costi e efficacia al contrario degli Zerg, una razza di pseudo insetti che fa dell’evoluzione la propria arma migliore, non usando tecnologia ma con bassi costi e alta velocità di crescita, per la quale il numero di unità spesso è la chiave di vittoria. Chiudono la rassegna i Protoss, tra l’altro protagonisti di questo ultimo capitolo, esseri superiori propri di una tecnologia sopraffina, abilità PSI e armi devastanti, anche se proprie di un costo importante.
Quasi impossibile dettagliare la storia di Starcraft, tanto è complessa e piena di sfaccettature sino ad ora, ma sostanzialmente questo capitolo, dedicato ai Protoss, vedrà questi ultimi impegnati inizialmente alla (ri)conquista di Aiur, il loro pianeta natale devastato dagli Zerg nel primo Starcraft. Nel frattempo, nell’ombra, l’arrivo di Amon, una delle divinità Xel’naga che ha creato sia Zerg che Protoss, sta tornando e gli scritti predicono che sarà la fine di tutto. Solo una difficile coalizione delle tre razze potrà far fronte a questa fine, con gli eroi Zerathul, Kerrigan, Raynor e Artanis che vivono la narrazione spesso in prima persona.
Scacchi 2.0
Il gioco è uno strategico in tempo reale, una specie di partita a scacchi dove le pedine sono ben diverse tra loro e si muovono contemporaneamente e in modo semiautomatico, ognuna con particolari abilità e punti deboli. Nonostante le evidenti differenze, ogni razza ha delle unità operaie che si occupano di reperire materie prime come diamanti e gas, utili per costruire gli edifici (evolvere speciali unità nel caso degli Zerg) e unità d’attacco, da terra o volanti. Nelle missioni della campagna trovano posto anche gli eroi, unità uniche molto potenti che però non possono rigenerarsi.
Le lotte tra queste tre razze si svolgono in diversi ambienti: sulla superficie di un pianeta quanto su una piattaforma orbitante, dall’interno di un cratere quanto nell’esplorazione di un remoto angolo di giungla. La tipologia di gioco è suddivisa in una campagna iniziale, dove il giocatore sostanzialmente è tenuto a svolgere delle missioni preconfezionate, contro il computer, pensate per familiarizzare con tutte le unità. La campagna permette di apprendere la storia dietro il combattimento e assistere ad una trama degna del migliore film americano fatto di passioni, amori, potere, tradimenti, colpi di scena, politica e complotti.
Oltre a questo, poi, c’è la possibilità di giocare delle partite contro altri utenti collegati, sia in una rete locale oppure attraverso internet, tramite i server di Battle.net. Questa modalità di gioco è stata la chiave del successo di Starcraft, che ha lasciato intatta la fama del titolo in ben 18 anni di storia. Le partite, che si svolgono in media da un minimo di cinque minuti ad un massimo di venti, sono classificate per bravura, all’interno di un sistema molto complesso di Blizzard che seleziona avversari di caratura più o meno pari per partite tra razze.
Blizzard ha cavalcato l’onda e negli anni ha creato dei veri e propri tornei mondiali, chiamati WCS, che vedono degli scontri tra utenti in sessioni organizzate in giro per il mondo, con una finale mondiale con tifo e spettatori molto più numerosi che in diverse discipline olimpiche. La Corea si è distinta negli anni come patria di Starcraft e ancora oggi, nelle finali WCS, è sempre più facile trovare uno o più asiatici come protagonisti.
Quale Mac serve per giocare
Contrariamente a quanto successo fin ora, Starcraft II Legacy of the Void è un gioco completo (diversamente dal secondo capitolo, che aveva bisogno del primo per essere installato). Il gioco prevede al minimo un Mac con OS X 10.9 aggiornato, Intel Core 2 Duo, NVIDIA GeForce GT 330M oppure ATI Radeon HD 4670 (ma dai nostri test sono supportati molto bene anche i chip grafici integrati Iris) e una connessione ad internet attiva. Se avete attivato FileVault, dovete disattivarlo per giocare.
In pratica, qualsiasi Mac che non abbia più di tre o quattro anni può giocare: gli iMac 21 e 27 retina potranno giocare a risoluzione rispettivamente 4K e 5K, anche si tratta di una risoluzione ottenuta per upscaling e non nativa, noi consigliamo una risoluzione di 2K o 2.5K con parametri alti per godere al massimo degli effetti di luminosità del gioco. A nostro avviso il Magic Mouse non è adatto a questo titolo, meglio dotarsi di un mouse a rotella, oppure disattivare il touch superiore: il gioco è molto frenetico e con il touch attivo, il minimo spostamento di un dito sposta la visuale mettendo in serio pericolo le missioni.
Un plauso a Blizzard per il pieno supporto alla piattaforma Mac, segno che un business su entrambe le piattaforme è possibile senza grandi sforzi e che anche gli utenti Mac sono ricettivi quando si parla di un bel gioco, supportato da un buon supporto tecnico e una trama degna di tale nome. Lo si prenda da esempio quando si parla di altri titoli, che arrivano su OS X con mesi o anni di ritardo, accampando scuse che invece Blizzard dimostra vane (oltre a Starcraft anche altri titoli di grido come Diablo, Word of Warcraft e Heroes of the Storm sono tutti stati rilasciati contemporaneamente per OS X e Windows), purtroppo fa eccezione Overwatch, sparattutto a squadre che non sarà rilasciato per Mac.
Gli utenti dei precedenti capitoli di Starcraft II possono già giocare alle prime tre missioni di Legacy of the Void gratuitamente, semplicemente aggiornando il gioco, per tutti invece sono disponibili alcuni splendidi filmati, nell’inimitabile stile Blizzard, che rendono giustizia alla bellezza del titolo. Tra tutti segnaliamo il trailer del lancio e il filmato d’apertura riportati nella prima pagina di questo articolo, e poi ancora in questa pagina quello relativo al Prologo e un filmato riassuntivo dei precedenti capitoli dal punto di vista di Zerathul, uno dei protagonisti infine il filmato Riconquista. In genere, nel canale YouTube di Starcraft in Italiano si trovano diversi video che illustrano non solo stralci della storia, ma anche tematiche di gioco e dettagli nuovi sul capitolo. Starcraft II Legacy of the Void è disponibile anche su Amazon in confezione standard a 44,90 euro oppure nella ricca edizione Collector’s Edition a 109,90 euro.
Se volete approfondire le tematiche dei giochi per Mac, con uno sguardo più attento a Starcraft e ad altri diversi titoli per Mac raccomandiamo il libro Il Mac secondo me disponibile a 5,99 euro su iBooks Store di Apple e anche in formato Kindle su Amazon.