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La funzione apparecchio acustico di Airpods arriva per tutti ma non per l’Italia

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La capacità di Apple di individuare mercati maturi per una rivoluzione tecnologica non smette di stupire. Riguardando la presentazione di iPod, il lettore musicale di Apple, che Steve Jobs introdusse nell’ottobre del 2001, la cosa più evidente era la capacità dell’azienda di capire dove stesse il bersaglio grosso che sino a quel momento non era stato ancora colpito e sparargli con precisione e potenza. L’iPod ha rivoluzionato la musica anche perché c’era (e c’è) un mercato gigantesco di persone che amano la musica. Non era un “mercato speculativo”, bensì un mercato sotto-servito. Gli AirPods Pro 2 con l’aggiornamento previsto per settimana prossima di iOS 18.1 stanno per diventare apparecchi acustici certificati negli Stati Uniti, portando una ventata di innovazione in un settore che da decenni aspetta una svolta democratica. È un altro mercato enorme.

L’operazione delle AirPods Pro 2 è brillante nella sua semplicità: trasformare un oggetto di uso quotidiano in un dispositivo medico certificato. Un mercato da un miliardo di persone nel mondo con problemi di udito da lievi a moderati aspetta una soluzione accessibile, visto che gli apparecchi acustici tradizionali costano migliaia di euro (il prezzo medio sono più di duemila euro, ed è richiesta una visita medica specialistica) mentre gli AirPods Pro 2 si fermano a 249 euro più il costo di un iPhone compatibile.

La svolta che non arriva

Staremmo qui a scrivere un panegirico su quanto Apple sia stata brava, perché l’annuncio ci aveva colpito sin dal momento del keynote di presentazione durante la WWDC dello scorso luglio, ma purtroppo non è così. Purtroppo infatti questa rivoluzione si ferma ai confini americani. Mentre negli Stati Uniti con il rilascio di iOS 18.1 la prossima settimana gli utenti potranno trasformare i loro auricolari in apparecchi acustici certificati dalla FDA, in Italia e nel resto d’Europa non sarà possibile accedere a queste funzionalità.

Qui in redazione abbiamo ricevuto numerose richieste di informazioni da parte dei lettori, desiderosi di sapere quando queste funzionalità arriveranno anche da noi. La risposta non può che generare frustrazione: al momento non esistono tempistiche certe per il mercato italiano ed europeo, dove servono le autorizzazioni degli enti regolatori locali e c’è da superare il “muro” dell’AI, la Apple Intelligence, che in sta uscendo a rate negli Usa e in Europa non arriva a causa del Digital Markets Act forse un po’ anche per ripicca da parte di Apple.

In ogni caso è una soluzione elegante

L’attenzione dei lettori è perfettamente giustificata. La soluzione è molto interessante. Infatti, il sistema ideato da Apple è completo: un test dell’udito integrato della durata di cinque minuti, con calibrazione personalizzata e protezione automatica dai rumori forti. Gli AirPods Pro 2 possono persino importare i risultati dei test audiometrici professionali per una calibrazione ancora più precisa.

La vera innovazione non è solo di prezzo o di posizionamento ma secondo noi sta nell’aver eliminato lo stigma sociale legato agli apparecchi acustici tradizionali. Gli AirPods sono ormai un accessorio diffuso e socialmente accettato, indossato da persone di ogni età e condizione sociale. Nessuno noterebbe la differenza tra chi li usa per ascoltare musica e chi per sentire meglio. Inoltre, e questo per un volta sia riconosciuto a onore di Apple, la funzione non richiede un nuovo paio di auricolari: si parte da quelle già in commercio e nelle tasche di milioni di persone. Non si fa neanche la pelosa differenza tra AirPods 2 versione Lightning e versione Usb-C.

Per averle, però, come detto, c’è un problema ulteriore rispetto a quello del semplice “blocco” della AI di Apple. La complessità della regolamentazione europea dei dispositivi medici rappresenta lo scoglio principale. Non basta l’autorizzazione della FDA americana: ogni paese ha i propri protocolli e tempistiche di approvazione, notoriamente più lunghi e articolati rispetto agli Stati Uniti.

I grandi mercati inventati da Apple

Nel frattempo, oltreoceano si apre un mercato potenzialmente rivoluzionario. Gli americani potranno effettuare test dell’udito, calibrare gli auricolari e utilizzarli come apparecchi acustici certificati, il tutto con un dispositivo che già possiedono o che costa una frazione dei dispositivi tradizionali. Se ci pensate, è più o meno quel che è successo anche con gli Apple Watch: Apple ha identificato un mercato potenzialmente enorme (orologi, strumenti per il fitness e dispositivi medicali portatili) senza nessun prodotto realmente strutturato presente, e ha fornito la sua soluzione integrata.

Oppure, quello che era successo a suo tempo con gli AirPods stessi quando vennero lanciati e diventarono un prodotto che da solo vale una intera azienda: all’epoca (nel 2016) c’erano tanti auricolari economici con il filo, un po’ di cuffie strutturate con padiglioni sovrauricolari senza filo, e poi sono arrivati gli AirPods che stanno nel taschino dei jeans. Li vendono come il pane.

L’attesa italiana

La frustrazione nel mercato italiano è palpabile. Chi soffre di problemi di udito vede una soluzione elegante ed economicamente accessibile ma non può utilizzarla. Gli apparecchi acustici tradizionali restano costosi e stigmatizzanti, mentre una tecnologia potenzialmente rivoluzionaria rimane bloccata dalla burocrazia e dai blocchi commerciali.

La speranza è che le autorità sanitarie italiane ed europee accelerino il processo di certificazione. Che il processo di integrazione di Apple Intelligence in Europa diventi spedito. Perché il bisogno è reale e la tecnologia è pronta. Resta solo da superare l’ostacolo normativo per portare questa innovazione anche nel nostro paese e nel resto dell’Unione europea.

Il futuro della salute digitale

Questa vicenda solleva interrogativi più ampi sulla velocità con cui l’Europa riesce ad adattarsi all’innovazione nel campo della salute digitale. Mentre la tecnologia avanza rapidamente, i processi di certificazione restano ancorati a tempistiche che mal si conciliano con le esigenze dei cittadini.

La trasformazione degli AirPods Pro 2 in apparecchi acustici rappresenta un caso emblematico di come la tecnologia di consumo possa democratizzare l’accesso a soluzioni mediche. Ora sta alle autorità competenti decidere quanto dovranno aspettare gli italiani per poterne beneficiare.

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