Questo è probabilmente l’aggiornamento di maggiore importanza da quando BBEdit, lo storico editor di testo e uno dei software più antichi solo per Macintosh (nel suo caso è corretto chiamarlo così, visto che è nato nell’aprile del 1992) è sbarcato su Mac OS X. Adesso BBEdit, che era già compatibile con Apple Silicon dal primo giorno, scende in campo per competere direttamente con VS Code di Microsoft e Atom di GitHub, due semi-IDE, editor “ricchi” di funzionalità e modalità, con un asso nella manica.
Infatti, a differenza della concorrenza basata su Javascript e multipiattaforma, accusata più volte di mancanza di “leggerezza”, BBEdit 14 è un software nativo per macOS: vale a dire che funziona meglio, più velocemente e con molte meno risorse e molto meno spazio su disco occupato.
A che punto siamo arrivati con BBEdit
La nuova versione segue a doppietta di BBEdit 12 (che abbiamo recensito qui) e BBEdit 13. (che abbiamo recensito qui) in cui c’erano stati aggiornamenti e potenziamenti sia del “motore” sotto il cofano che delle funzionalità, con particolare attenzione alle espressioni regolari (fondamentali nella manipolazione dei testi) ma anche di interfaccia (temi e modalità scura) e il supporto pieno ai 64 bit, il sandboxing della app e un sistema di colorazione della sintassi dei vari linguaggi automatizzato e potenziato.
Le novità della versione 14
La nuova versione BBEdit 14 invece introduce una serie più ampia di novità: le note consentono di creare documenti senza nome molto velocemente e di gestirli pre prendere appunti o segnarsi altre cose: con autotitolazione e funzionalità di salvataggio automatico, oltre alla leggendaria stabilità di BBEdit, le note segnano l’entrata del software nel campo delle app per la scrittura vera e propria, il “terzo uso” di BBEdit.
Anaconda è molto popolare tra i data scientist, un insieme di professionisti dell’elaborazione delle informazioni diventata una vera e propria professione riconosciuta e pagata bene oltre che un sottoinsieme consistente ed entusiasta degli utilizzatori di BBEDit. Per questo gli sviluppatori hanno deciso di aggiungere funzionalità per loro tra cui Anaconda Virtual Environments, cioè un ambiente in cui riconoscere i dataset in ambiente “conda” e “miniconda” ed elaborarli oltre che modificarli con strumenti e script Unix.
Ci sono una serie di nuovi strumenti per chi scrive codice, a partire dal completamento avanzato della sintassi per singolo linguaggio, analisi e identificazione di migliori definizioni, una assistenza per specifiche funzioni e parametri, nuove funzionalità di navigazione del codice, risoluzione di problemi di semantica dei linguaggio e nuove colorazioni di sintassi, con nuovi linguaggio, e formattazioni basate su specifiche caratteristiche dei linguaggi per l’intero documento. Inoltre. BBEdit 14 utilizza una nuova versione del Language Server Protocol (LSP) per l’utilizzo di “language server” locali installati dall’utente che permettono di avere accesso a funzionalità e comportamenti specifici a seconda del singolo linguaggio.
Le mille lingue di BBEdit 14
A riguardo, BBEdit 14 aggiunge le funzionalità di colorazione della sintassi e navigazione di Go, R, Rust, TOML, Arduino, i linguaggi Lisp (Common Lisp, Scheme, Clojure) e Pixar Universal Scene Description (USD). Per facilitare l’utilizzo delle funzionalità avanzate e aggiungendo nuovi modi di utilizzare il menu-comando “Commands”, adesso c’è un nuovo “Repeat Last Command” in grado di eseguire nuovamente operazioni complesse. E infine, ultima tra le varie novità presentate da BareBones, il Pattern Playground, perfezionato rispetto alla versione 13 di BBEdit con l’aggiunta di nuove modalità di lavoro. Il Pattern Playground è una finestra che permette di avere una interfaccia interattiva per sperimentare con i comportamenti di specifici pattern Grep (cioè il dialetto delle espressioni regolari scelto da BBEdit) riducendo il bisogno di lavorare sul testo completo e accelerando quindi la creazione di pattern complessi ed efficaci su un sottoinsieme di prova dei dati, senza modificare il documento originale.
Una Ide travestita da editor
Le numerose nuove funzionalità e integrazioni di BBEdit rendono la definizione di editor per questo storico programma Mac molto riduttiva. Adesso è entrato a tutti gli effetti nella stessa classe degli editor come VS Code e Atom, ma con l’aggiunta e tutti i vantaggi di essere una app nativa per Mac, a cui purtroppo manca la versione per iOS/iPadOS.
«BBEdit 14 – ha detto Rich Siegel, fondatore e CEO di Bare Bones Software – è migliore che mai e offre qualcosa di nuovo per tutti. I nuovi linguaggi integrati, nonché le funzionalità abilitate dal supporto LSP miglioreranno significativamente la vita per sviluppatori. I data scientist sono recentemente diventati un gruppo numeroso ed entusiasta di utenti BBEdit e siamo lieti di mostrare loro l’amore con il supporto integrato per R e Anaconda. E, naturalmente, Notes è una vittoria per tutti».
BBEdit 14 si può provare con piena funzionalità per 30 giorni, e poi si può continuare a usare nella versione “light” con un set di funzionalità ridotte (ma sempre utile). BBEdit 14 richiede macOS 10.14.2 o successivi (è raccomandato macOS 10.14.6 e successivi) ed è pienamente compatibile con macOS 11 Big Sur. BBEDit è disponibile sia nel Mac App Store (come software in abbonamento per 39,99 dollari all’anno) o sul sito di BareBones per 49,99. Ci sono prezzi più bassi per chi aggiorna dalle versioni precedenti (29,99 dollari dalla 13 e 39,99 dollari dalla 12) mentre chi ha comprato BBEdit 13 dal primo gennaio 2021 in avanti può aggiornare gratuitamente. BBEdit è uno dei pochi software che possono essere acquistati “in scatola” con licenza da rivenditori autorizzati, con variazioni di prezzo anche sensibili.