ARM ha annunciato un nuovo design per chip che ha come target gli ambienti di high-performance computing, un aggiornamento dell’architettura ARMv8-A nota come Scalable Vector Extension (SVE).
Il nuovo design estende considerevolmente le funzionalità di elaborazione vettoriale associate alla modalità AArch64 (64-bit) permettendo ai progettisti di CPU di scegliere la lunghezza più appropriata dei vettori in base all’applicazione e al mercato di riferimento, da 128 a 2048 bit. L’SVE consentirà inoltre a compilatori di sfruttare ancora di più parallelismo nelle funzionalità vettoriali.
“Immense quantità di dati sono attualmente raccolte nell’ambito della meteorologia, la geologia, l’astronomia, la fisica quantistica, la fluidodinamica computazionale, le ricerche farmaceutiche” ha spiegato Nigel Stephens, membro di ARM. “I sistemi di High Performance Computing (HPC) tra i prossimi cinque e dieci anni porteranno all’exascale computing (la capacità di elaborare almeno un exaFLOPS, un miliardo di miliardi di calcoli al secondo, ndr)”. “Inoltre, progressi nel data analytics e aree quali la visione computerizzata e l’apprendimento automatico stanno già alimentando le richieste di soluzioni di parallelizzazione automatica (funzionalità che, sfruttando codice multi-threaded o vettoriale, consentono di utilizzare contemporaneamente tutte le unità di calcolo dei processori multi-core).
Lo sviluppo in questione dimostra la volontà di ARM di non restare ancora al mondo mobile ma presentare soluzioni alternative alle proposte AMD, IBM e Intel, tutte impegnate nel tentare di dominare il mondo dell’high-performance computing. Da tempo il progettista britannico (di recente acquisito dalla giapponese SoftBank) è impegnato per entrare nei settori server, datacenter e supercomputer.