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ARM, l’offerta pubblica si complica in Cina

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Ancora guai per ARM o meglio, per SoftBank: l’holding finanziaria giapponese è stata prima costretta ad abbandonare il progetto di cessione a NVIDIA della società nota principalmente per la sua linea di processori basata sull’architettura ARM (da cui il nome dell’azienda), e ora sta riscontrando difficoltà anche per l’offerta pubblica, in inglese indicata con la sigla IPO dalle iniziali di Initial Public Offering, sulla quale puntava per quotare ARM in borsa a New York.

Stando a quanto riferisce il Financial Times, ARM deve risolvere problemi con il management della divisione cinese, incluse questioni legali e aspetti relativi alla scarsa trasparenza nel Paese del Dragone, inconvenienti che stanno causando attriti e che potrebbe scoraggiare gli investitori.

Il problema più importante nasce da una causa legale di Allen Wu, presidente e CEO della divisione cinese di ARM che vuole mantenere il controllo di ARM China. Si tratta della terza citazione in giudizio di Wu su questioni delle quali solo ora si è venuti a conoscenza. Una prima causa era stata intentata nel 2020, dopo che il consiglio di ARM China aveva votato per la rimozione di Wu. Malgrado dal voto fosse emerse la volontà di cacciare Wu, quest’ultimo ha rifiutato di dimettersi dall’incarico e continua a controllare ARM China.

Oltre a questo problema, vi sono dubbi sulla situazione finanziaria di ARM China, al punto che quest’ultima a gennaio avrebbe riferito l’impossibilità di confermare le entrate.

arm offerta pubblica

Nella relazione annuale di marzo 2021, ARM ha palesemente ammesso preoccupazioni legate ai comportamenti della dirigenza senior di ARM China sulla compensazione eccedente al conto economico. L’impossibilità di valutare correttamente le coperture finanziarie di ARM China è ovviamente un problema non di poco conto per l’offerta pubblica, “un pasticcio sotto ogni aspetto” da risolvere, come ammesso da Tudor Brown, co-fondatore di ARM. «Non puoi proporre una IPO con il 20% delle entrate della società che non sono verificabili» ha dichiarato Brown.

Il presidente di Arm, Rene Haas, ha pochi giorni addietro affermato che il ritorno all’indipendenza di ARM è un bene, una scelta che “consentirà di plasmare ancor meglio la strada da percorrere”, entusiasta delle possibilità future. Tutti gli articoli di macitynet che parlano di ARM sono disponibili a partire da questa pagina.

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