ARM non venderà i suoi ultimi chip della serie Neoverse V al gigante tecnologico Alibaba in Cina dopo aver concluso che gli Stati Uniti e il Regno Unito non approverebbero le licenze per esportarli. E’ quando si apprende da un ultimo rapporto del Financial Times: la decisione segue le nuove regole del governo USA che limitano le esportazioni di chip a elevata potenza di calcolo in Cina e Russia, per evitare presunti impieghi militari.
Secondo quanto riferito, ARM di proprietà di Softbank ritiene che Neoverse V rientrerebbe nella categoria dei processori ad alte prestazioni interessati dalle nuove regole. Potrebbe provare a richiedere una licenza, anche se probabilmente verrebbe rifiutata, secondo le fonti della testata finanziaria. Così potrebbe essere la prima volta che ARM prenda la decisione di non vendere i suoi chip più avanzati alla Cina.
ARM progetta l’architettura RISC avanzata per i chip utilizzati in prodotti che vanno dagli smartwatch ai data center. Non costruisce i processori stessi, ma vende i progetti a produttori come TSMC e Samsung. Il suo ultimo core Neoverse V2 ha le prestazioni più alte note fino ad oggi, con un design che si dice abbia avuto origine proprio negli Stati Uniti.
Secondo quanto riferito, l’amministrazione Biden è anche destinata a mettere il produttore cinese di chip YMTC nella lista di entità bannate già la prossima settimana. Secondo quanto riferito, la società ha violato i controlli sulle esportazioni statunitensi fornendo al produttore cinese di smartphone Huawei chip di memoria NAND.
Gli Stati Uniti hanno investito su ampi controlli sulle esportazioni tecnologiche in ottobre, al fine di prevenire l’acquisizione e l’utilizzo da parte della Cina della tecnologia statunitense nel contesto del suo programma militare-civile. L’idea che sta dietro ai ban è anche quella di contrastare eventuali violazioni dei diritti umani.
Tutti i processori di Apple, sia per dispositivi mobile che Mac, sono basati su architetture ARM.