Alla fine Jan Brewer, la ultra conservatrice governatrice dell’Arizona, ha ceduto alle pressioni di Apple (e di tanti altri soggetti, del mondo economico e politico) e ha deciso di fare marcia indietro, mettendo il veto sul disegno di legge in tema di obiezione di coscienza, che prevedeva la possibilità, per i titolari di esercizi commerciali, di non accettare di offrire prestazioni e servizi a clienti che in qualche maniera offendono il loro credo religioso. Un escamotage che avrebbe, di fatto, aperto la strada a quella sarebbe potuta essere una vera e propria discriminazione basata sull’orientamento sessuale. Avrebbe consentito, ad esempio, ad un albergatore di rifiutarsi di affittare una camera ad una coppia lesbica, o a un ristorante di servire la cena ad una coppia gay.
Il disegno di legge, approvato dal Congresso statale, aveva scatenato una vera e propria tempesta sulla Brewer: non solo proteste erano arrivate da ambienti liberal e democratici, ma anche dagli stessi repubblicani (come il senatore dell’Arizona John McCain, o Mitt Romney, entrambi già candidati alla Casa Bianca). Per non parlare di aziende e associazioni di categoria, preoccupati della brutta immagine che avrebbe dato allo Stato. Tra queste, ad esempio, American Air Line o la Nfl, la lega di football che aveva ipotizzato di spostare la sede del Superball 2015. E soprattutto Apple. Come riportato da Macitynet, la portavoce di Cupertino Kristin Hueget aveva contattato la governatrice Brewer nella giornata di lunedì chiedendo con decisione di porre il veto sul disegno di legge. Un intervento particolarmente “pesante” visto che l’azienda – prima per capitalizzazione al mondo – sta per aprire proprio in Arizona (a Mesa) uno stabilimento con oltre 700 addetti, per la produzione del suo nuovo vetro Zaffiro, che sarà utilizzato nelle prossime generazioni di dispositivi con la Mela.