Non più mistero che da tempo Facebook testa droni a guida autonoma, alimentati ad energia solare, il drone Facebook Aquila, già in volo da un paio di anni, si era schiantato lo scorso giugno, dopo un volo di appena 96 minuti, ha ora completato il suo secondo volo il 22 maggio scorso, atterrando con successo dopo un’ora e 46 minuti in aria.
Il successo, spiega Facebook, è dovuto alle migliorie che il team di sviluppo ha apportato ad Aquila, dopo il primo insuccesso. In particolare, sono stati utilizzati nuovi “spoiler” per aumentare la resistenza e ridurre la portanza durante la fase di atterraggio. L’aereo a guida autonoma, inoltre, ha guadagnato centinaia di nuovi sensori, in grado di raccogliere dati software, oltre ad esser stato equipaggiato con nuove radio, e un’elica orizzontale che aiuta in fase di atterraggio. Questo perché è proprio la fase di landing la più critica: il decollo durante lo sciagurato volo del maggio scorso, infatti, non ha avuto problemi, con un ritmo di salita due volte più veloce rispetto al volo di prova iniziale.
Ad ogni modo, anche il volo conclusosi negativamente, è servito alla società per raccogliere dati, utilizzati per perfezionare i modelli aerodinamici, e aiutando il team a prevedere il consumo di energia per ottimizzare la batteria e le dimensioni pannelli solari. Il successo di quest’ultimo lancio, come evidenzia anche la redazione di Engadget.con il successivo atterraggio, ha dato sicurezza al colosso, ed è di buon auspicio per la società, sta scommettendo molto sull’utilizzo degli aerei per fornire connettività Internet in posti remoti del globo.