Il francese Le Journal du Net, evidenzia come il lancio di “AppStore.com” nel corso del Super Bowl è legato a una strategia che consentirà di associare sempre più il nome “App Store” ad Apple. Grazie a questo sito, gli sviluppatori hanno a disposizione un modo più semplice per indicare agli utenti l’indirizzo dal quale scaricare le app: anziché usare un nome lungo e poco comprensibile, basta indicare un link del tipo: http://Appstore.com/ Tweetdeck. Se a prima vista l’uso di un dominio dedicato non è niente di eccezionale, Apple ha scaltramente scelto questa strada per le difficoltà incontrate in tribunale in merito alla diatriba sull’uso del termine “App Store”. In USA Apple detiene legalmente il trademark “App Store”, ma Microsoft ha avanzato un’opposizione sulla proprietà del marchio giacché troppo generico, avviando una procedura di opposizione. Molto simile la situazione in Europa, dove Apple detiene i marchi “appstore” e “app store”, proprietà messa in discussione non solo da Microsoft, ma anche da Amazon, HTC, la ormai sciolta Sony Ericsson e da Nokia, che ne hanno richiesta la cancellazione.
Il dominio in questione permetterà di associare il termine App Store ad Apple. Cupertino chiede agli sviluppatori di utilizzare per le app nomi “compatibili” con i caratteri utilizzabili negli URL. Quest’ultimo è generato automaticamente e le software house non hanno modo di controllarlo o modificarlo. È possibile usare in fase di ricerca nomi del tipo appstore.com/twitter ma in questo caso sono mostrate le varie app per iPad e iPhone che hanno “twitter” nel nome. Apple avrebbe potuto chiedere all’ICANN l’uso di un dominio di primo livello “.app” ma la faccenda è complicata: ben tredici aziende hanno fatto questa richiesta, comprese Google e Amazon. Apple, ha stranamente deciso di stare fuori dal coro limitandosi al momento a richiedere soltanto un dominio di primo livello personalizzato, .apple.
[A cura di Mauro Notarianni]