iPhone nel corso del tempo avrà la possibilità di caricare nuove applicazioni che verranno offerte gratuitamente ai suoi possessori. Questa una delle notizie diffuse nel corso della conferenza stampa di ieri e che più di altre hanno suscitato l’attenzione di utenti ed osservatori di Apple.
‘La nostra intenzione – ha detto ieri sera il Cfo Peter Oppenheimer ‘ è quella di migliorare le funzionalità del software del telefono ma anche aggiungere nuove funzioni ed applicazioni. Poiché la nostra migliore forma di pubblicità sono i nostri clienti, siamo intenzionati a fornire tutto questo prevalentemente privo di costi’.
La notizia è decisamente positiva non solo perché prospetta l’idea di un cellulare che a differenza di altri prodotti concorrenti è in grado di mantenere il suo valore nel tempo, seguendo il mercato e rispondendo alle esigenze che si presentano via via, ma anche perché la strategia di Apple potrebbe cancellare le critiche su alcuni degli aspetti del telefono, ad esempio l’impossibilità da parte degli utenti di caricare applicazioni.
Jobs aveva difeso questa scelta con la necessità di mantenere il telefono ‘pulito’ da applicazioni che potenzialmente potrebbero danneggiarne il buon funzionamento. Con la scelta di andare incontro ai propri utenti, aggiungendo nuovi programmi ‘in gran parte gratuiti’, Apple si appresta a fare fronte anche a questo problema, in pratica consegnando ai propri utenti la possibilità di migliorare l’ecosistema e di avere quel che serve senza ricorrere a pericolosi da download da siti di dubbia affidabilità .
Un elemento di ulteriore interesse che conferisce valore al cellulare è che anche chi acquisterà iPhone tra i primi non dovrà avere eccessivi timori di vedere invecchiare il telefono con il lancio di nuovo software e di modelli più accessoriati. Se Apple, infatti, mantiene la possibilità di aggiornare l’hardware, è chiaro che eventuali nuovi servizi resteranno accessibili anche ai clienti della prima ora.
Questa strategia, pare di capire, è inserita in una politica che potrebbe portare Apple sulla strada dei profitti ricorrenti per iPhone. Nuove applicazioni significano nuovi servizi che se in parte saranno gratuiti, in altra parte saranno venduti in abbonamento in collaborazione con i carrier di telefonia.
Un’ammissione che Cupertino sta pensando a creare un sistema di questo tipo è giunta sempre durante la conferenza stampa di ieri quando Oppenheimer ha precisato che in futuro i profitti derivanti da iPhone saranno calcolati sul un modello in abbonamento.
Il Cfo ha precisato che si tratta essenzialmente di una decisione che va incontro alla necessità di mantenere una corretta linea di bilancio e riferita proprio alla concessione di nuove applicazioni nel corso del tempo. Ma in termini pratici sembra piuttosto probabile che con la scelta di diluire i profitti che deriveranno da iPhone sui vari trimestri fiscali per la durata della commercializzazione del telefono, Apple si tiene una porta aperta nella direzione dei servizi in abbonamento.
La stessa politica di iPhone, per altro verso, sembra essere stata prescelta anche per iTv. Anche nel caso del media extender, infatti, Apple prevede il rilascio di nuove applicazioni e nuovi servizi nel corso del tempo. E anche nel caso di Apple Tv, i cui profitti pure saranno calcolati secondo la formula dell’abbonamento, si può pensare che in vista ci siano servizi venduti con la formula del canone.
Oppenheimer, sollecitato in materia dagli analisti, non ha fornito informazioni precise, sfuggendo alle domande degli analisti. Quel che si è limitato a dire è che la necessità di tenere i conti di iPhone e Apple Tv con la formula dei prodotti in abbonamento non ha a che fare con i servizi di iTunes.