Le applicazioni tablet Android sono poche e di scarsa qualità. Ecco una delle ragioni per cui il mondo delle “tavolette” con il sistema operativo di Google ha un significativo gap nei confronti dell’universo iOS. Questa l’opinione di Canalys che ha appena compilato un resoconto con il quale mette in evidenza le deficienze dell’ecosistema del robottino nei confronti di quello Apple.
I numeri dicono che delle 50 applicazioni top iPad dello store USA in una ideale classifica aggregata della prima metà del 2013, il 30% non è su Google Play; il 18% è presente, ma non è ottimizzato per i tablet. Solo il 52% è disponibile sia per iPad che per Android. «Questo – dice Tim Shepherd, un analista di Canalys – vuol dire solo una cosa: che creare applicazioni di qualità per i tablet Android non è stata fino ad oggi una priorità per gli sviluppatori. Un’altra prova è che se abbiamo 375mila applicazioni disegnate per gli utenti iPad, ne abbiamo solo qualche decina di migliaia per tablet Android su Google Play».
Altro problema che manifesta un gap qualitativo è nel fatto che sei titoli che appaiono in tutte e due le classifiche, su App Store sono disponibili a pagamento, mentre su Google Play sono in versione gratuita. «Queste applicazioni – dice Daniel Matte un altro analista di Canalys – sono nominalmente di libero utilizzo, ma sono supportate da pubblicità e restituiscono una esperienza che tipicamente è di qualità inferiore. Spesso richiedono un prezzo in autonomia e in qualità visto che obbligano a vedere filmati oppure usano sistemi intrusivi». Secondo Matte «è fondamentale per Google conquistare la fiducia dei clienti incoraggiandoli a registrare le proprie carte di credito. Questo abbatterebbe le barriere alla spesa di denaro nelle applicazioni e accrescerebbe il potenziale di monetizzazione a favore degli sviluppatori incrementando la qualità delle applicazioni».
Insomma, avere una larga base di utenti Android su tablet non è tutto: «per portare l’ecosistema di Play al prossimo livello – dice Canalys – gli sviluppatori devono vedere un chiaro potenziale. Solo così si costruirà un robusto e virtuoso modello». L’agenzia di analisi di mercato ritiene che per raggiungere lo scopo sia indispensabile «gestire in maniera più rigorosa l’approvazione delle app, puntando sulla qualità e l’ottimizzazione dell’esperienza a beneficio dei consumatori e per ricompensare chi investe tempo e risorse nel costruire le stesse applicazioni»