Il bilancio di Apple, così come esso emerge dai dati forniti a commento della presentazione dei risultati fiscali è dominato da iPod. Il più importante segnale deriva dal fatturato: il player è tornato ad essere il principale cespite di profitto per Cupertino dopo un trimestre, lo scorso, in cui le vendite avevano prodotto un ritorno economico inferiore a quello dei computer.
Il bilancio parla infatti di 3,42 miliardi di dollari di fatturato più del doppio (+120%) rispetto agli 1,55 miliardi di dollari del trimestre scorso. I Mac hanno invece prodotto un pur considerevole fatturato di 2,4 miliardi di dollari (+9%) rispetto agli 1,55 miliardi di dollari del trimestre di settembre. Impressionante anche il numero di iPod: ne sono stati venduti 21 milioni, il 50% in più rispetto allo scorso anno ma anche il 141% rispetto allo scorso trimestre.
Apple nel corso della relazione al trimestre fiscale ha sottolineato che in parte si tratta del ritorno ottenuto con il lancio dei nuovi iPod shuffle. Oppenheimer ha precisato che Apple detiene, secondo Npd, il 72% del mercato dei lettori di musica digitale negli Usa e che i dati rilevati all’estero sui mercati dai quali ci sono dati ufficiali segnalano un progresso. “Si tratta della conferma che la nostra strategia di pubblicità e di gestione dei canali, funziona”. Apple ha anche voluto mettere in evidenza, forse in polemica indiretta con chi ha insinuato una riduzione dell’appeal di iTunes, che il suo negozio di musica on line ha avuto 28 milioni di visitatori e ha conquistato l’85% del mercato della musica digitale. Importante, soprattutto, l’apporto delle iTunes Gift Cards che sono state “molto popolari durante il periodo dei regali di Natale” tanto che Apple ha registrato un raddoppio delle vendite.
Una prova del successo di iTunes Store è nel fatturato prodotto alla voce altri servizi e prodotti musicali che include anche il fatturato di iTunes (oltre che quello degli accessori per iPod). La crescita sequenziale è del 40% quella anno su anno del 29%.
A livello internazionale Apple ha quattro mercati dove l’iPod supera il 50% del mercato, si tratta di Giappone, Canada, Gran Bretagna e Australia. Tim Cook ha poi citato l’Italia, con altre nazioni europee, come uno dei paesi ove l’iPod continua a crescere a ritmi elevatissimi, tra il 10 e il 20%.
Tra i punti controversi il fatto che l’uso di nuovi canali di vendita e l riduzione di prezzo di iPod ha determinato un calo dei profitti. Oppenheimer ha però rifiutato di rispondere ad una domanda specifica in merito, sottolineando come il margine di oltre il 30% di profitto sui prodotti venduti rappresenta un livello superiore a quello delle previsioni di Apple. Secondo Cupertino il guadagno, superiore a quello del resto del mercato, è frutto della diminuzione dei costi delle componenti di iPod.
Per quanto riguarda i Mac la crescita rispetto allo scorso anno è molto sensibile (+28% in unità vendute e +40% in fatturato). A confronto con il precedente trimestre il balzo in avanti esiste solo in termini di fatturato ma non in termini di unità . Oppenheimer, alla richiesta di un commento, ha detto che Apple cresce per l’ottavo trimestre su nove più di quanto non cresca il mercato e nel caso del trimestre di dicembre il ritmo è tre volte rispetto a quello del mercato.
Alla domanda sulle ragioni per cui Apple cresce più velocemente rispetto al mercato e sul tanto vociferato “halo effect”, l’effetto volano di iPod, Oppenheimer ha risposto citando una serie di fattori che stanno determinando l’incremento delle vendite, tra cui c’è anche l’effetto volano “ma c’è anche il sistema operativo e tutto l’ecosistema che stanno facendo da traino”. Cook ha citato tra i fattori d’interesse per il mercato anche BootCamp che è stato scaricato in 1,5 milioni di copie dal momento in cui è stato reso disponibile. Nonostante il successo del suo sistema per il boot di Windows Apple darà una mano a Parallels nel suo sforzo per un ambiente virtualizzato che, evidentemente, viene visto come alternativo a Boot Camp.
Tra i mercati più “virtuosi” c’è l’Europa che è crescita del 27% in unità e del 38% in fatturato rispetto allo scorso anno e del 44% in unità e del 73% in fatturato rispetto al trimestre precedente. Chi perde terreno, almeno rispetto al trimestre precedente, sono gli Stati Uniti che calano del 20% in termini di unità vendute e del 52% in fatturato. Gli Usa invece aumentano del 21% in unità e del 30% in fatturato rispetto allo scorso anno. Ma il calo negli Usa sarebbe dovuto al confronto con un trimestre, quello di settembre, che è stato molto proficuo per Cupertino grazie agli acquisti per le scuole. Per quanto riguarda il Giappone che da diversi trimestri manifesta un calo (Apple scende del 14% in unità e del 20% in fatturato), Oppenheimer ha ammesso che i risultati non sono buoni, ma vanno contestualizzati in una nazione dove le vendite dei PC “sono molto deboli. Il mercato giapponese * ha detto Oppenheimer * è anzi il più debole del mondo”.
Per quanto riguarda la prospettiva di uno stop di vendite in attesa di Leopard (il cui lancio resta previsto per la primavera) Apple non vede alcun rischio. “Non c’è stato alcuno stop quando abbiamo lanciato Tiger”, ha detto Oppenheimer.
Interrogato sul dati che arrivano dal mercato Pro, Oppenheimer ha ribadito che uno degli elementi strategici sarà il rilascio delle applicazioni di Adobe “Photoshop presentato in beta * ha detto Cook * ha avuto un ottimo riscontro da parte dei clienti”.
Interessanti le considerazioni sui negozi Apple e sulla concorrenza con gli altri canali di vendita. Oppenheimer ha confermato le previsioni di alcuni analisti secondo i quali l’aumento dei canali di distribuzione di iPod avrebbe ridotto le vendite. In effetti anno su anno il fatturato dei negozi è cresciuto di appena il 6% e rispetto al trimestre precedente il numero di unità vendute è addirittura calato del 5%. “In ogni caso * ha poi detto Cook sottolineando la rilevanza in termini di visibilità dei negozi * il 50% dei clienti che entra in essi in precedenza possedeva un PC”.
Poche, se non nessuna, le novità sui nuovi prodotti annunciati durante il Macworld.
La lunga serie di domande su iPhone sono state quasi tutte scansate rinviando a date successive quando si sarà più prossimi al lancio del telefono. A chi chiedeva informazioni sulla controversia con Cisco sul marchio Oppenheimer ha ribadito la posizione nota di Cupertino: la causa è senza fondamento perché si tratta di due prodotti diversi, un cellulare e un telefono Voice Over Ip, che non possono essere confusi. Un analista ha anche chiesto la ragione per cui iPhone non funziona sulle reti 3G al che Cook ha precisato che si è trattata di una scelta conseguente al patto con Cingular che ha una buona rete EDGE. “Per il resto * ha detto il vice presidente Tim Cook lasciando intendere che una versione UMTS è allo studio * siamo attenti al mercato e alle nuove tecnologie”.
Tra le domande di maggior interesse quella sulla cannibalizzazione di vendite di iPod da parte di iPhone. I manager di Apple non hanno però dato una risposta precisa, rinviando ad una data successiva ogni valutazione
Nessuna previsione specifica su Apple Tv né sul suo apporto al bilancio del trimestre in corso “Ci saranno poche settimane utili * ha detto Oppenheimer * perché inizieremo a commercializzarla da febbraio”. Cupertino in ogni caso ripone grande fiducia sul media extender, ritenendolo il Dvd del 21° secolo.