L’estero dà una grossa mano al mercato delle CPU di Apple. Ecco che cosa si può dire scorrendo i dati forniti da Cupertino che illustrano il bilancio del trimestre di dicembre.
Il dato che emerge in maniera più evidente scorrendo le cifre è il calo di ben il 19% delle vendite negli Usa rispetto al trimestre precedente. L’effetto di quella che sembra essere il colpo di maglio della crisi è stato grandemente limitato da Europa e Giappone dove le vendite di computer sono invece cresciute rispettivamente, rispetto allo stessi trimestre dello scorso anno, del 30 e del 27%. La prova della debolezza del mercato americano viene testimoniata anche dal calo, probabilmente il primo della storia, del mercato retail di Apple: -14%. I negozi, che vengono trattati come una “region” a parte, nel corso degli anni hanno accresciuto costantemente il loro business, anche in virtù di nuove aperture.
A proposito dei negozi e a conferma che il mercato americano potrebbe essere se non saturo certo vicino al punto in cui diventa difficile aprire nuovi punti vendita senza sottrarre mercato a quelli esistenti (soprattutto alla luce della difficile crisi) c’è la stima di apertura dei punti vendita durante il 2009. Saranno “solo” 25, di cui però ben la meà saranno aperti al di fuori dagli Usa. Oppenheimer non ha detto dove Apple sta guardando, ma oltre al Regno Unito dove è quasi certo che continuerà l’espansione, e la Germania (dove si parla da tempo di una fitta rete di store), sul taccuino ci sono la Francia e altri paesi Europei. Da tempo è sul tavolo anche un negozio a Milano e non è da escludere che tra i 12 in programma ci sia proprio anche quello nel capoluogo lombardo.
Quanto abbiano inciso i portatili è testimoniato del +7% in unità e +11% rispetto al trimestre precedente e dal +34% e +23% rispetto allo scorso anno, questo mentre i desktop calano in maniera precipitosa: -25% rispetto all’anno passato in unità (-22% rispetto al trimestre scorso) e -31% in fatturato (-23% rispetto al 2007).
Dando uno sguardo ai risultati anno su anno per quanto riguarda le unità vendute, si vede come l’Europa sia stata percentualmente il migliore dei mercati: +13 in unità e +12% in fatturato. Negli Usa la crescita è stata solo dell’8% e del 5%. Interessante il dato del fatturato per il Giappone: +20%, questo per effetto, come accennato, del successo dei portatili che nel paese del Sol Levante sono la quasi totalità delle macchine vendute.
Un altro dato interessante è sicuramente quello degli iPod venduti. I player sono aumentati e non calati come invece molti pensavano. Addirittura rispetto al trimestre precedente si è arrivati alle tre cifre percentuali di crescita in fatturato e unità (+106 e +103%). Rispetto allo scorso anno, invece, l’aumento di unità (+3%) è stato offuscato da un calo del fatturato (-13%). Evidentemente il successo di iPod touch (sottolineato anche durante l conferenza di presentazione dei risultati) è stato diluito dai prezzi più bassi dei nano e degli iPod shuffle che hanno venduto altrettanto bene. Apple ha messo in luce come il player continui a rafforzarsi nelle quote di mercato. L’Italia è stata citata tra le nazioni dove iPod conquista clienti ai danni dei concorrenti.
Per quanto riguarda gli iPhone, i 4,36 milioni venduti hanno consentito ad Apple di superare e largamente la previsione di 10 milioni di pezzi venduti nel trimestre. In totale Apple ha veduto durante il 2008 ben 13,7 milioni, quasi il 40% in più. Nel corso dell’ultimo trimestre il calo su scala internazionale, rispetto al trimestre precedente, il calo è stato del 37%, ma il fatturato è cresciuto del 55% per effetto degli accordi stipulati con i gestori, fatturato che rispetto al 2007 sale di ben il 417%. iPhone tira anche iTunes Store. Apple denuncia un incremento del 22% trimestre su trimestre del 25% anno su anno del fatturato.
Infine si nota come il mercato dei computer sia ormai largamente minoritario nel bilancio di Apple. Il fatturato prodotto è stato di 3,55 miliardi di dollari, circa il 35% del totale. Il fatturato di iPod con 3,37 miliardi di dollari da solo è quasi pari a quello dei computer. Quello di iPhone è superiore a quello dei desktop. Tutti e due i dati sono sicuramente sorprendenti e danno una idea molto precisa dell’evoluzione subita nel corso degli ultimi anni da Apple e, se vogliamo, anche del perchè sia stato fatto cadere il “Computer” dalla denominazione sociale.